Vittorio, 7 interrogazioni e una proposta di ordine del giorno contro la mozione di Rosset: consiglio ad alta tensione

Si preannuncia per venerdì 19 febbraio alle 19 il solito consiglio comunale ad alta tensione a Vittorio Veneto, dove a parte gli ultimi 4 punti all’ordine del giorno in cui le discussioni e le approvazioni potrebbero essere brevi trattandosi di argomenti più burocratici che sostanziali per la vita della città, i rimanenti otto punti sono costituiti da vecchie e nuove interrogazioni e una proposta di ordine del giorno. E sono queste a far discutere già ora.

Si riparlerà dunque di vigneto dell’asilo di San Giacomo, del transito gratuito sulla A27 promesso dopo l’evento delle frane sulla statale 51, delle misure di dissuasione e contrasto per violazioni ai decreti per l’emergenza pandemica, del piano verde, per arrivare alle ultime di Rinascita Civica Partecipare sulle collaborazioni gratuite di ex dipendenti, della situazione dell’accordo per piazza Meschio, e del capogruppo Pd Marco Dus sui tempi di via Oberdan.

Non solo: il cerino per accendere il dibattito alla fine lo hanno proposto ancora i capigruppo Marco Dus e Giulio De Antoni, con una proposta di ordine del giorno che richiama quanto accaduto nel corso del consiglio comunale del 29 gennaio, nel quale il capogruppo della Lega Mario Rosset ha presentato una mozione d’ordine per stralciare daIl’odg della seduta le 5 interrogazioni presentate a dicembre da alcuni consiglieri di minoranza.

E provocando una discussione con il presidente Paolo Santantonio, che aveva ricordato come in tal senso ci fosse l’accordo dei capigruppo, e che per questo le aveva inserite all’ordine del giorno del consiglio.

La diatriba sembrava chiusa, ma la proposta da approvare come ordine del giorno del Pd e del Gruppo Marco Dus Sindaco la riapre, e nemmeno troppo velatamente mette alla prova la solidità della maggioranza e la sua compattezza: infatti si conclude con “Il consiglio comunale: stigmatizza I’ iniziativa del capogruppo consiliare della Lega-Liga Veneta Mario Rosset che pretestuosamente e irritualmente ha presentato una mozione d’ordine mettendo in difficoltà il presidente e il segretario comunale e minacciando il ricorso “agli organi superiori” nel caso la sua richiesta non fosse stata accolta; ritiene che detta iniziativa costituisca un inaccettabile precedente, che stravolge il regolamento del consiglio comunale e lede il diritto dovere del presidente di stabilire l’ordine del giorno d el consiglio comunale; apprezza la correttezza del presidente che, pur essendo la mozione d’ordine irricevibile, ha ritenuto opportuno, a seguito della accesa discussione che ne è scaturita, sottoporla comunque all’esame del consiglio”.

C’è quanto basta per riaccendere una discussione ancora una volta accesa su forma e sostanza dell’assemblea consiliare cittadina.

 

(Fonte: Fulvio Fioretti © Qdpnews.it).
(Foto: archivio Qdpnews.it).
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