Vittorio Veneto, taglio del nastro per la nuova sede della Protezione Civile alpina nello scalo merci ferroviario

Quando ieri, sabato 13 aprile, alle 16.57, un gruppo di alpini della Protezione Civile è arrivato alla stazione di Vittorio Veneto centrale a bordo della carrozza treno 5618 proveniente da Soffratta, tutti hanno capito che il sogno era diventato realtà. Le penne nere, dopo aver ristrutturato la stazione dei treni facendola diventare la sede della sezione Ana di Vittorio Veneto, hanno replicato l’operazione con lo scalo merci ferroviario, che da ieri è ufficialmente la sede della Protezione Civile alpina. La data scelta ha un importante precedente storico, visto che 140 anni fa, il 15 aprile 1879, venne inaugurata la linea ferroviaria Vittorio- Conegliano.

Tutto è cominciato con l’ammassamento in piazza del Popolo di alpini, cori, e autorità al quale è seguito alle 16.30 l’Onore ai Caduti e il trasferimento alla vicina stazione, tutti ad attendere la sagoma del treno R 5618. Quando la carrozza si è fermata sul primo binario, sono scesi una ventina di volontari in rappresentanza dell’Unità di Protezione Civile per prendere possesso della struttura.

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La cerimonia è così entrata nel vivo con il solenne alzabandiera, sul pennone installato nelle immediate adiacenze della struttura al quale sono seguiti i saluti delle autorità presenti. Dal sindaco Roberto Tonon che con gli alpini ha iniziato e con gli alpini si appresta a chiudere il suo mandato, al presidente della sezione Ana di Vittorio Veneto Francesco Introvigne, recentemente riconfermato alla guida delle circa tremila penne nere vittoriesi, all’assessore regionale alla protezione civile Gianpaolo Bottacin, al generale e consigliere nazionale Ana Renato Genovese, tutti hanno sottolineato l’importanza del recupero dell’ ex magazzino dello scalo merci ferroviario, che pur mantenendo le caratteristiche storiche, viene di fatto “restituito” alla città con il ruolo di punto di riferimento sicuro in caso di emergenze e di calamità naturali.

Una struttura che mantiene il fascino del passato ma che garantisce gli standard di efficienza necessari per una moderna Protezione Civile. La benedizione del vescovo della diocesi vittoriese Corrado Pizziolo ha preceduto il taglio del nastro e lo scoprimento di una targa che ricorda come la ristrutturazione sia stata resa possibile dal contributo della Regione Veneto. Da sottolineare anche il contributo di Banca Prealpi, un istituto da sempre vicino alle penne nere.

La giornata si è chiusa sulle note dei cori Ana e Mesulano che con le loro canzoni hanno allietato i presenti. La Ferrovia 140 anni fa garantendo i collegamenti ha contribuito allo sviluppo di Vittorio Veneto dimostrandosi un’opera fondamentale. Oggi i vittoriesi consegnano alla storia un’altra opera, che ritengono altrettanto importante per un futuro più sicuro della loro città.

(Fonte: Giancarlo De Luca © Qdpnews.it).
(Interviste video a cura di Giancarlo De Luca © Qdpnews.it).
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