Vittorio Veneto, volontari per il Centro di sollievo per l’Alzheimer cercansi per formare un secondo gruppo

Un’ora libera o due, anche tre al mese? Il Centro Sollievo per l’Alzheimer inaugurato lo scorso 19 dicembre nei locali della sede dell’associazione “La Porta” di via Marinotti è pronto ad accogliere nuovi volontari.

Promosso da Comune, Ulss, Coordinamento Volontariato Sinistra Piave e le associazioni Medi@età e La Porta, completato il gruppo di sollievo Vittorio Veneto 1, è in via di formazione ora il gruppo di sollievo Vittorio Veneto 2, ma c’è qualche difficoltà a definirlo. Per questo i volontari lanciano un appello per una partecipazione più ampia al corso di formazione gratuito che verrà fatto.

Si cercano persone che possano mettere a disposizione 3 ore al mese per questo: il Centro di Sollievo di Vittorio Veneto è aperto due mattine a settimana. I volontari stanno già accogliendo oltre una decina di persone affette da decadimento cognitivo, proponendo loro varie attività per valorizzare le abilità residue e offrendo, dall’altro, un sollievo alle loro famiglie per qualche ora.

“L’impegno – spiega Alessandro Zuliani, coordinatore dei gruppi – consiste in due volte alla settimana, il martedì e il giovedì, dalle 9 alle 12 di fare compagnia a ospiti con ridotte capacità cognitive a causa dell’età, permettendo ai famigliari che li assistono 24 ore su 24 e 7 giorni su 7, di prendere solo poche ore di respiro, qualche volta semplicemente per farsi un doccia, e chi conosce il problema capisce di cosa parlo.”

In pratica il Centro sollievo, come è stato detto in sede di presentazione, è un luogo in cui le persone con diagnosi di declino cognitivo lieve e/o moderato possono prolungare il tempo della buona salute e della buona memoria grazie ad attività laboratoriali e al confronto con gli altri. Ma può funzionare solo grazie a una rete di supporto prevalentemente di volontari che garantisce qualità e sicurezza agli ospiti e ai familiari.

Le persone malate qui rinascono davvero, in nemmeno un mese – spiega Zuliani – altrimenti sarebbero abbandonate praticamente a loro stesse, e per questo è importante il lavoro dei volontari”.

(Fonte: Fulvio Fioretti © Qdpnews.it).
(Foto: Facebook).
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