Vittorio Vive, che fa capo all’architetto Mario Da Re, e che forniva una lista di sostegno alla candidatura di Marco Dus alle amministrative dello scorso anno, confluisce da oggi nel Partito Democratico.
Una decisione, come spiega la segreteria del Pd che scaturisce dal fatto che “La situazione politica locale attuale, aggravata da quella socio economica nazionale, hanno contribuito ad accelerare la convergenza di persone impegnate a voler dare un contributo alla città di Vittorio Veneto, ma soprattutto convergenza e contributo di idee e tentativo di condivisione di percorsi comuni tra forze politiche progressiste”.
La confluenza tra Vittorio Vive e il Partito Democratico di Vittorio Veneto nasce perciò dalla convinzione che con la condivisione di ideali e di idee politiche possa nascere un progetto nuovo.
“Questo ingresso – spiega il segretario Silvano Tocchet – è considerato un arricchimento dal Pd vittoriese e per questo Vittorio Vive ha ritenuto strategica e utile per la città l’adesione al Partito Democratico con l’obbiettivo di mettere in campo un modo innovativo di fare squadra”.
Per Marco Dus : “Entrambe le forze politiche auspicano che questa scelta venga condivisa e seguita da altri gruppi politici presenti in città e che siano disponibili a costituire un solido e coeso raggruppamento progressista che possa essere in grado di far propri gli interessi della nostra città”.
Da parte sua Mario Da Re, architetto con la passione dell’arte, pone il fatto che siamo di fronte a una democrazia rappresentativa ancora immatura incapace di dare risposte “in quanto frutto di maggioranze nate a seguito di accordi tra forze politiche troppo diverse che porta a compromessi senza peso, insufficienti a dare quell’indirizzo politico-programmatico necessario al nostro paese – annuncia in un lungo comunicato -. Questo incontro allora deve nascere dalla convinzione che solo con il calore, la passione e la condivisione di ideali e di idee politiche possa originarsi un progetto nuovo”.
Con queste premesso secondo Vittorio Vive “l’unico incontro possibile non poteva che essere con il Partito Democratico, che mantiene una linea programmatica rivolta alla società tutta più che a specifiche categorie. E’ quella che nel mondo anglo-sassone è stata chiamata “Terza via”, che coniuga efficacemente l’iniziativa privata e la valorizzazione del merito con le pari opportunità, la giustizia sociale e l’ambiente”.
(Fonte: Fulvio Fioretti © Qdpnews.it).
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