Un’antica osteria al contrario

È uno di quei luoghi in cui ogni piatto viene accompagnato da un racconto di vita vissuta. Racconti sull’onda della narrazione che ormai il marketing ci impone da anni. Un cibo è buono quando ha radici nella tradizione ma non disdegna l’innovazione, se è attento ai problemi globali come la desertificazione e tanto altro ma, soprattutto, se è sostenibile.

Così ogni fetta di salame (si fa per dire) viene accompagnata da monologhi su altalene (giochi di una volta) e dati piuttosto improbabili sulla produzione di cereali mondiali e sulla crisi della biodiversità.

Tutti i piatti risultano più che gradevoli al palato, un po’ meno le introduzioni verbali, ripetitive e, francamente, senza senso.

Ma la rivincita della logica avviene quando (sempre tra tradizione e innovazione!) i gestori, una “giovane” coppia con due bimbi, portano al tavolo un piatto che deve essere fiammato (flambè, se vi piace meglio). È da quel momento che non c’è stato più verso. Il vaso era colmo. E così il nonno, seduto in una sedia attento al nostro tavolo dall’inizio della cena, si avvicina al nipote e gli fa una lezione con un tono da baritono che scatena l’applauso in tutta la sala.

Il nonno sentenzia che sostenibilità, biodiversità e crisi climatica citate in ogni piatto non centrano un bel niente, spiega che le bevande alcoliche con un contenuto alcolico inferiore al 40% di solito non bruciano perché la concentrazione di alcol non è sufficientemente elevata da sostenere una combustione spontanea. Chiarisce che se il contenuto alcolico è troppo basso, non c’è abbastanza alcol nell’aria sopra la bevanda per formare una miscela infiammabile con l’ossigeno nell’aria circostante. In altre parole, il rapporto alcol-aria non è abbastanza alto per sostenere la combustione.

Precisa che una bevanda con un contenuto alcolico superiore al 40%, come la maggior parte dei liquori, ha abbastanza alcol per creare una miscela infiammabile quando viene esposta a una fiamma o a una fonte di calore, il che la rende suscettibile di bruciare. Tuttavia, il nonno mette in evidenza che anche con un contenuto alcolico superiore al 40%, la combustione può essere influenzata da altri fattori come la temperatura, la presenza di altri ingredienti nella bevanda e la presenza di agenti ossidanti.

Per esempio le “sue” grappe….

Finalmente!

(Foto: archivio Qdpnews.it).
#Qdpnews.it

Total
0
Shares
Articoli correlati