Fu canonizzato alla chiusura dell’anno della Redenzione nel 1934. Il 31 gennaio 1988 Giovanni Paolo II lo dichiarò «padre e maestro della gioventù». Giovanni Bosco nacque in una famiglia contadina ai Becchi, una frazione di Castelnuovo d’Asti il 16 agosto 1815. Dopo la prima comunione, il 26 marzo 1826, per sottrarsi alle prepotenze del fratellastro, dovette andarsene da casa, lavorando come garzone alla cascina Moglia.
Giovanni poté riprendere a studiare soltanto nel 1831, terminando a tempi di record in quattro anni le elementari e il ginnasio. Si pagava la scuola facendo ogni sorta di mestieri: sarto, barista, falegname, calzolaio, apprendista fabbro. Il 25 ottobre 1835, a vent’anni entrò nel seminario di Chieri e il 5 giugno 1841 venne ordinato sacerdote.
Fondò l’oratorio, che trovò poi la sua sede definitiva a Valdocco, nell’aprile 1846: ad esso col tempo si sarebbe aggiunto un internato per studenti e artigiani, mentre nel 1852 sarebbe stata benedetta la chiesa dedicata a san Francesco di Sales. Qualche anno dopo sarebbe nata la Congregazione Salesiana al servizio della gioventù, che avrebbe raggiunto uno sviluppo incredibile in Italia e all’estero. Nel 1853 cominciò la pubblicazione delle Letture Cattoliche per la preservazione della fede nel popolo.
Nel 1877 cominciò il Bollettino Salesiano, ancora oggi diffuso nel mondo in 56 edizioni e in 26 lingue raggiungendo 135 paesi. Fu ancora lui, inoltre, a realizzare la prima tipografia come scuola grafica. Nel 1868 era stata consacrata a Valdocco la basilica di Maria Ausiliatrice, frutto delle grazie straordinarie della Madonna e della fede del santo il quale, quattro anni dopo, ispirato all’alto, realizzava un altro monumento alla Vergine, fondando l’Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice per l’educazione della gioventù femminile.
Le case dei salesiani intanto si moltiplicavano e nel 1876 Don Bosco organizzò la prima spedizione missionaria, con meta la repubblica Argentina. Da allora l’espansione procedette a ritmi sempre più intensi. Nel 1880 Leone XIII affidò al santo la costruzione del tempio del S. Cuore a Roma, e per questo Don Bosco si recò questuante a Parigi suscitando ammirazione per miracoli e grazie eccezionali da lui ottenuti. Nel 1886 si recò in Spagna, accolto altrettanto trionfalmente dalla popolazione. Fece appena in tempo a recarsi a Roma per l’inaugurazione della basilica del S. Cuore, mentre si aggravavano le sue condizioni di salute. Morì il 31 gennaio 1888.
Fu beatificato da Pio XI nel 1929 e da lui canonizzato il giorno di Pasqua, 1° aprile, del 1934. Giovanni Paolo II lo definì «Padre e maestro della gioventù» per la sua pedagogia, sintetizzabile nel “sistema preventivo”, che si basa su tre pilastri: religione, ragione e amorevolezza e si propone di formare buoni cristiani e onesti cittadini.
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