Toponimi della Marca trevigiana, Fontanelle: tra sorgenti zampillanti, nobili dimore e monete preziose

Il toponimo di oggi: Fontanelle

Fontanelle, poco meno di 6.000 abitanti, si trova a metà strada fra Codogné e Oderzo in un territorio prevalentemente pianeggiante. Lambito dal fiume Monticano, l’abitato sorge su terreni nei quali un tempo querceti secolari si alternavano con acquitrini e polle d’acqua.

Il toponimo Fontanelle discende dalla ricchezza di risorgive, sorgenti che naturalmente o a seguito di lavori idraulici fanno affiorare in superficie le acque della una falda freatica non troppo profonda.

Le risorgive, dette anche fontanili, si ritrovano un po’ in tutta Italia, dalla Valle Padana alla Sicilia, ma in Veneto scorre un vero e proprio “fiume di risorgiva”, il Sile. Noto nell’antichità con il nome attuale o come “Silis” è un idronimo collegato al prelatino sila (canale) o alla radice indoeuropea sel inteso come sprizzare, sgorgare o zampillare. Da qui al seltz, il caratteristico sifone usato dai barman per dare brio ai cocktail, il passo è breve. Giusto per curiosità in Germania, vicino a Stoccarda, si trova Selters, una località nota per l’acqua minerale naturalmente ricca di carbonato di calcio e detta Selterswasser

Ritorniamo a Fontanelle, centro paleoveneto, per imbatterci nel tronco di una quercia di quattro secoli che, secondo alcune ipotesi, potrebbe aver trascorso ulteriori 400 anni sepolta nella torba della frazione di Lutrano.

Citata in età medievale comecapitis plebis de Fontanellis,VisnadodeFontanellis”,ville de FontanelliseBurgi de Fontanellis, la cittadina sfoggia un elegante blasone municipale nel quale le tre bande azzurre rappresentano i numerosi corsi d’acqua che caratterizzano il territorio fra i quali, oltre al già menzionato Monticano, i canali Vallontello, Resteggia, Lia e Resego.

Dopo aver esplorato un territorio nel quale risorgive, canali e fossati favoriscono la presenza di una flora e di una fauna assolutamente peculiari, concludiamo la nostra escursione a Villa Marcello, storica tenuta di caccia della famiglia Tiepolo e attualmente di proprietà dell’omonima e millenaria casata lagunare. Una famiglia, quella dei Marcello che annovera umanisti, condottieri e un doge a cui è stata dedicata una moneta d’argento, la mezza lira veneta ribattezzata appunto “marcello”. La magione offre l’opportunità per cogliere le diverse anime della villa veneta: luogo di svago, ma anche tenuta agricola e polo imprenditoriale nel quale si sperimentò anche la bachicoltura.

Da questo luogo intriso di storia e di acque, brindiamo al territorio e ai suoi abitanti con un calice di Cabernet IGT nel quale, con un po’ di fantasia, ritrovare i profumi e i colori della impenetrabile foresta planiziale che un tempo ricopriva queste fertili pianure.  

(Foto: Wikipedia).
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