Chiudono le palestre. Yuri di Dorian Gray non ci sta, attrezzature all’aperto e allenamenti nel parcheggio: “Siamo stufi”

“Sono sospese le attività di palestre, piscine, centri natatori, centri benessere, centri termali, centri culturali, centri sociali e centri ricreativi. Resta la possibilità di svolgere attività sportiva di base e attività motoria in genere purché all’aperto presso circoli sportivi, pubblici e privati”.

Questo è quanto è emerso dal Dpcm del Governo del 25 ottobre. Un decreto che ha impedito ai gestori delle palestre di proseguire con la propria attività a causa dell’aumento importante delle positività al Covid-19 in Italia.

Yuri, titolare della Palestra Dorian Gray di Maser, si è ribellato in maniera “pacifica” e, seguendo appunto il regolamento, ha spostato e sanificato tutti gli attrezzi della sua palestra e portati nel parcheggio esterno, di proprietà sempre della sua attività, invitando abbonati e non ad allenarsi ugualmente rispettando le distanze di due metri.

Una decisione che non è stata presa a scopo di lucro poichè come afferma lo stesso Yuri, gli abbonamenti sono stati bloccati.

“Nessuno ha incassato nulla durante questi sei mesi – spiega amareggiato – Ognuno di noi ha dovuto affrontare le proprie spese fisse, l’aiuto dallo stato e dal nostro governo non è mai arrivato“.

“Noi cosa dobbiamo aspettare ancora? – accusa Yuri – Siamo stufi di tutto questo, le regole noi le abbiamo sempre rispettate e le palestre sono tra i posti più sicuri per quanto riguarda i contagi. È una situazione surreale”.

Già questa mattina, lunedì 26 ottobre, nonostante il clima rigido e la stagione invernale alle porte, una decina di persone si sono presentate ad allenarsi con l’irriducibile Yuri, rispettando tutte le norme anti-Covid.

Il messaggio è chiaro: le palestre non hanno intenzione di mollare.

(Fonte: Luca Collatuzzo © Qdpnews.it).
(Foto: Palestra Dorian Gray).
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