Tra i tanti illustri ospiti di “Aperitivo in Villa”, a Villa Spineda Gasparini Loredan, domenica sera c’era anche l’imprenditore Ermenegildo Giusti che, ai microfoni di Qdpnews.it, ha rivelato come la settecentesca villa di Venegazzù sia un suo obiettivo: “Qui siamo a casa nostra, del Comune di Volpago – ha dichiarato il titolare di Giusti Wine e notissimo imprenditore edile italocanadese, è un onore essere qui in villa. Volevo acquistarla due anni fa e ho ancora l’idea. Adesso sentiamo cosa dice Banca Intesa. È un posto favoloso, ricco di storia e ai piedi del Montello. Bellissimo”.
È certamente nelle corde del tycoon italocanadese l’acquisto della villa che fu dei Benetton, che la restaurarono nella seconda metà del secolo scorso, poi passata a Veneto Banca. Come è noto, Villa Spineda era tra gli asset del crac delle banche venete, parte di quella “good bank” acquisita da Banca Intesa per decreto ministeriale, sotto il governo Gentiloni.
Un’operazione che, oltre alle numerosi filiali con relativi conti correnti delle due banche disseminate in tutto il Veneto, comprendeva anche un gran numero di immobili di pregio del valore di centinaia di milioni di euro, e tra questi anche Villa Spineda Gasparini. Il tutto è stato acquisito da Banca Intesa al simbolico costo di un euro.
Al Comune di Volpago era stata data l’opportunità (a cui ha rinunciato) di esercitare il diritto di prelazione alla “modica” cifra di 17 milioni e 360mila euro. Il Comune, nel settembre 2017, aveva tuttavia chiesto e ottenuto da Banca Intesa “l’accesso agli spazi per la realizzazione di eventi pubblici di carattere culturale, sociale e sportivo, nonché la possibilità di organizzare visite guidate al parco e agli immobili”.
Giusti, più di due anni fa, quando ancora la villa era di proprietà Veneto Banca, aveva presentato due offerte di acquisto, piuttosto importanti. L’affare non si concluse e la stupenda villa ha conosciuto, in questo periodo, uno stato di quasi totale abbandono.
Ma l’imprenditore di Vancouver non molla, ed è ancora intenzionato ad acquisire questo vero e proprio gioiello palladiano frutto della matita, nel 1753, dell’architetto Giovanni Miazzi, su progetto commissionato dal nobile trevigiano Marcantonio Spineda de Cattaneis.
L’immobile, soprattutto al suo interno, necessita di importanti e costosissime opere di restauro, anche conservativo. L’acquisto da parte del privato potrebbe essere l’opportunità per dare ancora lunga vita a questa “perla” situata ai piedi del Montello.
(Fonte: Flavio Giuliano © Qdpnews.it).
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