La vita va vissuta un passo alla volta: è quello che si è sempre ripetuto l’inossidabile Andrea Devicenzi (nella foto).
Il 47enne originario di Cremona, rimasto senza una gamba all’età di 17 anni a causa di un terribile incidente, non si è mai fermato e continua ancora a vivere la vita al massimo, carico di energia superando ogni limite in un percorso personale fatto di soddisfazioni e di valorizzazione di tutto quello che resta.
Devincenzi, accolto ieri sera, lunedì 30 agosto, dalla comunità pievigina al Teatro Careni in occasione di “E-state insieme a Pieve”, la rassegna culturale estiva che nelle ultime settimane ha fatto compagnia ai cittadini di Pieve di Soligo, ha voluto raccontare la sua storia e il nuovo terzo grande cammino in Italia (la Via Postumia) attualmente in corso.
L’atleta è partito lo scorso 22 agosto da Grado, con le sue inseparabili stampelle percorrendo a piedi il lungo percorso facendo tappa proprio nella comunità pievigina per poi ripartire verso la volta della meta finale: Genova.
Andrea raccoglierà più storie possibili di persone che vorranno lasciare la propria testimonianza nel suo passaggio, convinto che meglio di chiunque altro chi vive nella propria zona sappia raccontarla con amore, cuore e passione e vuole essere di stimolo ad una ripartenza che richiederà tempo ma possibile, e di esempio, caricandosi sulle spalle una grande responsabilità con determinazione e coraggio.
Ciclismo, triathlon e i cammini: questi hanno riempito di gioia la sua “seconda” vita, passo dopo passo: “Ogni chilometro percorso in sella alla mia bici e ogni passo durante le mie imprese, lo vivo per divertirmi e coltivare la mia salute“.
Sono tante le sue avventure estreme: partendo dal 2010 in India, nel 2011 a Parigi e nel 2016 in Perù sul Machu Picchu, senza dimenticare le competizioni in tutto il mondo nel ciclismo e triathlon e infine i 2.500 chilometri in tre anni percorrendo la Via di Francesco, la Via Francigena e la Via Postumia.
Non solo sport, esiste un Devicenzi versione “imprenditore” ma con uno scopo benefico, ovvero quello di aiutare chi ha dovuto affrontare diversi ostacoli per godersi a pieno la vita: “Volevo creare un qualcosa che potesse aiutare la gente che è andata in contro a questo tipo di difficoltà e così è nata la mia ormai inseparabile “Katana” – spiega – si tratta di stampelle di carbonio ideate per venire incontro alle persone affette da disabilità“.
In un Teatro Careni che ha risposto presente allo speciale incontro, nel rispetto delle norme di sicurezza, anche il sindaco di Pieve di Soligo Stefano Soldan ha voluto così commentare l’arrivo dell’atleta: “Aver avuto un personaggio di questo calibro qui è un grande orgoglio, un bell’esempio di resilienza – afferma -. Un ottimo modo per avvicinarci alla conclusione dell’evento E-state, sperando di poter replicare anche in autunno e in inverno”.
(Fonte: Luca Collatuzzo © Qdpnews.it).
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