Fascino e mistero hanno da sempre caratterizzato l’attenzione degli appassionati del gioco del biliardo e in generale dei cultori delle geometrie: “Come ha fatto? Sembra incredibile la precisione con la quale è uscito brillantemente da quella situazione ostica di gioco!”.
Facce sorprese ed estasiate, quasi fosse un gioco di prestigio, una magia. Attorno a questo alone di mistero, in realtà, si celano delle regole geometriche ben definite, che gettano le basi per la comprensione dei fenomeni più o meno complessi che si verificano all’interno del tavolo verde.
Un mondo stravolto, tanti piccoli accorgimenti da rispettare ma la passione non manca.
Il biliardo trattandosi di uno sport indoor, a causa del Covid, ha un cliché ben diverso rispetto al passato e, al momento, è solo uno “sfizio” per pochi, ma che sta attirando sempre più appassionati.
Il neopresidente del Comitato regionale Veneto – Trentino Alto Adige della F.I.Bi.S., (Federazione italiana di Biliardo Sportivo), Andrea Chiesura, ha parlato di questo sport in tutta la sua essenza.
Uno sport che, nato in Francia e poi evolutosi parallelamente in Inghilterra (dove presumibilmente erano giunte notizie sulle proporzioni dei tavoli, ma non sulle misure) cominciò dopo a evolversi su tavoli molto grandi, che, in seguito, avrebbero ospitato il gioco dello snooker.
La specialità di gioco all’italiana a cinque birilli, molto praticato ancora oggi, fu frequente nelle corti aristocratiche, specialmente presso i Borbone per poi arrivare a diventare in poco tempo un gioco di popolo.
Tornando al presente, il biliardo ha subito diverse evoluzioni sia nello stile di gioco che nelle caratteristiche e, in ambito locale, sta assumendo una forma sempre più radicata, nonostante le restrizioni Covid.
La Federazione, disciplina associata al Coni, conta circa 22.000 atleti agonisti e più di 850 centri sportivi sparsi sul territorio nazionale.
Stecca cinque birilli, carambola, boccette, pool, 8 e 15, snooker sono le specialità di gioco presenti nella Fibis, una delle poche federazioni del Coni che ha un protocollo con il Ministero dell’Istruzione, tant’è vero che in molte scuole il “biliardo”, per le sue evidenti implicazioni con la geometria e la fisica, è una materia di studio a tutti gli effetti.
Chiesura mira dunque a promuovere a 360 gradi il biliardo sportivo, un progetto che cercherà di coinvolgere dunque anche l’Alta Marca trevigiana:
“Il mio obiettivo è un’ambiziosa campagna di promozione, non tanto per fare conoscere il tavolo verde perché sono convinto che la stragrande maggioranza delle persone abbia giocato a biliardo almeno una volta, – spiega Chiesura – ma piuttosto per convincere a frequentarlo con regolarità e ad intenderlo e praticarlo non come svago ma come un vero e proprio sport per tutte le età”.
“Da alcuni anni ad esempio – continua – la federazione ha avviato due progetti interessanti tra l’altro, una è quella delle scuole: in cui il biliardo è una vera e propria materia scolastica e l’altra che è quella del biliardo in carrozzina, in colalborazione col Cip (Comitato italiano paralimipico) per dare la possibilità alle persone affette da disabilità di mettersi alla prova”.
Per avvicinare ancora di più i giovani al movimento, il presidente si è così espresso: “Un obiettivo sarebbe quello di installare, negli spazi aggregativi dei teenager, degli studenti, un biliardo che funga da catalizzatore. Il biliardo è magia e la speranza è quella di coinvolgere sempre più associati. Uno sport aperto a tutti, dai grandi ai piccoli”.
Uno sport che dà libero sfogo alla fantasia, senza tralasciare la fisica e la geometria, creando il connubio perfetto: questo è il biliardo.
(Fonte: Luca Collatuzzo © Qdpnews.it).
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