L’ennesima impresa di Igino Tosello: “La decima 100 Km di Asolo consecutiva l’ho corsa da solo”

Igino Tosello, 66 anni da Falzè di Trevignano, di professione muratore specializzato in restauri conservativi e di marmi antichi, quest’estate ha compiuto la sua ennesima impresa, “alla faccia”, si può dire, del coronavirus.

Igino, grande appassionato di podismo gran fondo, aveva partecipato a tutte le nove ultramaratone da 100 chilometri di Asolo che si sono svolte, fino allo scorso anno, a metà del mese di luglio.

Quest’anno, la decima edizione, è stata annullata proprio a causa dell’emergenza sanitaria. Ma, il trevignanese, non voleva perdersi la possibilità di fare dieci 100 chilometri di Asolo consecutive, così se l’è organizzata in solitaria: “Ero preparato – dice Igino Tosello -, sono sempre andato a correre anche durante il lockdown, non volevo perdermi questa occasione. E’ stata una sfida con me stesso, una sfida resa ancor più difficile per il fatto che correre in gruppo ti coinvolge, ti aiuta. La sfida nella sfida è stata l’aver potuto dimostrare che è possibile effettuare un simile sforzo con una dieta completamente vegetariana. Ho dimostrato che le poche proteine presenti in frutta e verdura sono sufficienti al nostro corpo anche per andare aldilà dei limiti. Da tempo mi nutro esclusivamente di frutta e verdura, preferibilmente cruda”.

Ad accompagnarlo nell’impresa è stato suo genero, Eros Sartori, che lo ha atteso nei vari punti ristoro prefissati lungo il percorso: “Una settimana prima abbiamo perlustrato e mappato il percorso, stabilendo dove potermi posizionare per i punti di ristoro”, ha spiegato.

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A livello nutritivo non è servito molto a Igino per completare l’impresa, sono state sufficienti due fette di melone, una pesca e una barretta di cioccolato, oltre a ben 10 litri di liquidi.

Alla fine, il trevignanese, il 18 luglio scorso, ha chiuso la sua decima 100 Km di Asolo in 14 ore e 40 minuti, con tanto di “medaglia commemorativa” di cartone al collo al suo arrivo, insieme alle altre nove collezionate precedentemente. Il “Senatore” dell’ultramaratona di Asolo (così viene definito nella singola manifestazione chi compie almeno 5 competizioni consecutive), rispetto a quella originale, ha modificato soltanto l’orario di partenza: “Normalmente la partenza è alle 14 – spiega Igino -, sotto il solleone, ma correndo da solo ho preferito partire alle 6 del mattino, il che mi ha consentito di entrare nel mio abituale programma di 15 ore di digiuno quotidiano”.

Il percorso, invece, è stato quello tradizionale, molto impegnativo per le forti pendenze che si incontrano lungo il tracciato: partenza dalla piazza di Asolo e discesa verso la Bassanese, Crespignaga, Coste, Maser, Forcella Mostaccin, giù ai Castelli, Monfumo, Cavaso del Tomba, Possagno, Fietta, San Liberale, Salto della Capra e su fino all’Ossario di Cima Grappa. Rientro verso Romano d’Ezzelino, Semonzo, San Cassiano, Cassanego, Crespano, Ponte della Morte, Paderno, Castelcucco, Pagnano e arrivo ad Asolo.

“Lungo il percorso – racconta Tosello – ho anche incontrato l’organizzatore della maratona, Nicola Andreosa, che come me aveva deciso di onorare comunque la manifestazione, limitandosi però a una 50 chilometri. Ci siamo poi ritrovati all’arrivo e abbiamo festeggiato insieme”.

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Come detto, Igino Tosello è un grande appassionato di sport, soprattutto di quelli che comportano una fatica estrema. L’“ironman” di Falzè vanta infatti, oltre alle dieci edizioni di Asolo, la partecipazione a un centinaio di maratone, alcune anche all’estero, Ha corso per cinque volte la 100 chilometri del Passatore (da Firenze a Faenza), ben 22 volte la Venice Marathon (suo miglior tempo 3 ore e 32 minuti), e tutte le 6 Ore di Montebelluna (in cui arrivava a superare i 60 chilometri di percorrenza).

Una sua impresa straordinaria è stata quella del 25 maggio del 2003, quando chiuse la 100 chilometri del Passatore in 12 ore e 53 minuti, arrivando alle 3 del mattino.

Il tempo di prendere la medaglia ricordo e poi su in macchina verso Venezia, dove alle 9 del mattino stesso è partito per la Vogalonga, altri 30 chilometri in kayak. Sì, perché il canottaggio è la sua altra grande passione, iniziato nella disciplina del “2 con”, allenandosi al Dlf di Treviso.

Avvicinandosi al gruppo podistico Avis di Musano ha imparato ad amare anche il podismo e ha iniziato a partecipare alle maratone, la prima a Roma il 24 marzo del 1996, partecipando anche alla 100 chilometri del Sahara, in Tunisia, e alla “passeggiata” di 650 chilometri nel deserto libico di Acacus.

Perito meccanico e grande esperto nel restauro di marmi antichi, Igino ha trovato il tempo anche per diventare sommellier e, soprattutto, dona una parte del suo poco tempo libero agli altri, come volontario con l’Avi di Montebelluna e l’associazione Oltre. Il suo prossimo obiettivo è la sesta partecipazione alla 100 Km del Passatore.

(Fonte: Flavio Giuliano © Qdpnews.it).
(Foto: Igino Tosello).
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