Appello ai giovani per gli assembramenti nel fine settimana. Zaia sulle case di riposo: “Aprite le strutture”

Nel punto stampa di oggi, lunedì 22 giugno 2020, il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, ha spiegato che nello scorso fine settimana sono arrivate diverse segnalazioni di persone che non hanno rispettano le regole necessarie per evitare la diffusione del Coronavirus, soprattutto nei bar e nelle spiagge.

Il 18 maggio avevo detto che la responsabilità si trasferiva dai sanitari all’individuo e al cittadino – ha dichiarato il governatore Zaia – Ognuno di noi, da quel 18 di maggio, ha una responsabilità personale-individuale e una collettiva. Se io mi comporto male metto a repentaglio la mia persona e anche la comunità. Io mi appello ai giovani che magari hanno dato vita agli assembramenti ma non faccio parte di quelli che pensano che si debba andare con il manganello e con le multe”.

“Penso che si debba dialogare – continua il governatore del Veneto – e che il rischio elevato di una reinfezione sia quello che negli assembramenti qualcuno possa portare a casa il virus contagiando un parente in età pediatrica come un immunodepresso che si sta curando per la leucemia o un malato oncologico che non può permettersi di diventare positivo al Coronavirus (stessa cosa per un anziano, una mamma o un papà)”.

“Siccome abbiamo sempre buttato il cuore oltre l’ostacolo – prosegue Zaia – io sono sempre stato convinto che i veneti quando li chiami ci sono. L’appello che faccio non è quello di stare a casa. Sto dicendo: uscite, fate la vostra vita sociale e di relazione, andate in spiaggia, al ristorante e al bar ma con delle regole”.

Rimane comunque fondamentale portare la mascherina all’interno dei locali e portarla quando ci sono degli assembramenti: le autorità della Regione Veneto, infatti, sono fortemente preoccupate che possa tornare la reinfezione con il rischio di nuove restrizioni.

Il governatore Zaia ha spiegato di aver firmato l’ordinanza che riguarda le case di riposo e gli altri centri con le novità della semplificazione nell’accesso a queste strutture (mascherina per l’ospite e per il familiare), dei tempi contingentati nelle visite e del tema delle prese in carico di nuovi ospiti.

La presa in carico di un ospite nuovo che viene da casa prevede la quarantena e il tampone, mentre la presa in carico di un paziente che arriva da altre strutture ospedaliere richiede solo il tampone senza quarantena.

L’appello del presidente della Regione Veneto alle gestioni di queste strutture è quello di aprire le case di riposo visto che le linee guida sono tutelanti.

Questi i dati del bollettino di oggi, lunedì 22 giugno 2020, sull’emergenza Coronavirus nella Regione Veneto: 882.379 tamponi, 833 persone in isolamento, 19.247 positivi (2 positivi in più di ieri), 223 ricoverati in area non critica (2 in meno di ieri e 29 positivi su 223), 12 terapie intensive (11 pazienti negativizzati e un paziente positivo), 2.003 morti in totale (uno in più di ieri e 1.424 morti in ospedale), 3.543 dimessi (due in più di ieri) mentre i nati nelle ultime 24 ore sono 75.

Gli ultimi pazienti ricoverati per Coronavirus hanno bisogno di cure intense perché si tratta dei pazienti più complicati dal punto di vista critico.

(Fonte: Andrea Berton © Qdpnews.it).
(Foto: archivio Qdpnews.it).
#Qdpnews.it 

Total
0
Shares
Articoli correlati