Cade il “Fungo di Campagna”: 30 detonatori per un altro abbattimento “chirurgico”

Trenta detonatori e cinquanta fori dove sono stati inseriti 2,7 chili di esplosivo: sono questi i numeri della demolizione del fungo dell’acquedotto avvenuto ieri pomeriggio a Campagna di Maniago, in provincia di Pordenone. 

A compiere la demolizione la Moretto Srl di Pordenone, ditta specializzata in queste complicate operazioni, che si è avvalsa anche dello specialista Danilo Coppe, divenuto famoso per l’abbattimento del ponte Morandi di Genova.

L’area prima dell’abbattimento 

Dopo che a settembre la Moretto aveva abbattuto la torre dell’acquedotto di Santa Maria la Longa, ieri è stato il turno di quello che nel Pordenonese era conosciuto come il “fungo di Campagna“, una struttura alta 30 metri (di cui 26 di fusto) realizzata negli anni Cinquanta e ormai pericolante.

Michele Moretto piazza alcune cariche esplosive 

L’opera apparteneva alla rete idrica friulana gestita da LTA, società che – come si legge in una nota del gestore idrico – “oltre che sull’ammodernamento, potenziamento e sviluppo delle reti e degli impianti, ha nel suo programma anche una sistematica attività di verifica dei livelli di sicurezza delle strutture e degli immobili in proprietà o in gestione“. 

La caduta del “Fungo di campagna”

Lo studio di fattibilità sulla valutazione del rischio sismico, affidato da LTA all’ingegner Pieralberto Fadalti di Porcia, ha messo in luce un livello di degrado della struttura e la presenza di un quadro fessurativo che rendevano economicamente non vantaggioso un eventuale intervento di recupero. Per questo motivo “la scelta progettuale, condivisa con il Comune, è risultata quella dell’abbattimento del serbatoio, posto da tempo fuori servizio, anche in ragione della scarsa capacità dello stesso, 100 mc, che poco contribuisce alla funzionalità della rete” si legge sempre nella nota.

La preparazione delle operazioni di demolizione 

“La demolizione che abbiamo fatto ieri non era affatto facile – fanno sapere dalla Moretto Srl – in quanto la struttura si trovava in una zona residenziale e vicino a una strada, che per ragioni di sicurezza è stata interdetta al traffico“.

Per diminuire le vibrazioni – che sono state praticamente nulle – è stato realizzato un materasso di materiale inerte dove, con precisione chirurgica, il fungo si è adagiato. 

L’abbattimento ha causato molta commozione in paese: in molti, infatti, si erano abituati alla presenza del fungo e per questo motivo alcuni cittadini hanno voluto portare a casa anche qualche pezzo di mattone.

(Foto e video: Alberto Youssef, Studio “VU” di Udine).
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