La vicenda AstraZeneca ha creato molta confusione nell’opinione pubblica nazionale: per questo il governatore del Veneto ha utilizzato la conferenza stampa di oggi per fare un po’ di chiarezza rispetto alle novità sui vaccini contro il Covid-19.
Il presidente Luca Zaia ha spiegato che l’8 aprile 2021 a livello nazionale si era detto che la somministrazione dei vaccini Johnson & Johnson e AstraZeneca fosse fortemente raccomandata per i cittadini con più di 60 anni.
La scelta della Regione del Veneto è stata quella di dire ai direttori delle aziende sanitarie locali di provvedere a vaccinazioni con vaccini Johnson & Johnson e AstraZeneca solo alle persone che hanno più di 60 anni (Il Veneto non ha fatto gli open day con questi vaccini).
In questi giorni è arrivata una nuova circolare del Ministro della Salute che stabilisce che ai cittadini sotto i 60 anni non si faranno vaccini a vettore virale (Johnson & Johnson e AstraZeneca).
La circolare dice anche che chi ha il richiamo di AstraZeneca e ha meno di 60 anni farà la seconda dose con vaccini Pfizer o Moderna: le persone con più di 60 anni faranno il richiamo con AstraZeneca, mentre a chi ha meno di 60 anni verrà somministrato un vaccino Pfizer o Moderna.
Zaia ha definito “imbarazzante” quello che è avvenuto in questi mesi visto che il vaccino AstraZeneca è stato prima fortemente consigliato sotto i 55 anni, poi fortemente consigliato sotto i 60 anni e poi fortemente raccomandato sopra i 60 anni.
“Di mezzo ci siamo noi – ha affermato Zaia – a dover parare le pallonate che arrivano nei posti più disparati della porta. Perché noi? Perché noi siamo quelli che fanno la programmazione. Mettetevi nei panni delle 1.600 persone che sono nei centri vaccinali e del gruppo degli ingegneri gestionali che programma tutto e che si ritrovano ogni giorno una novità. Quanti sono i richiami AstraZeneca di cittadini veneti sotto i 60 anni? Sono circa 36 mila tra insegnanti e categorie essenziali”.
Il presidente del Veneto non ha nascosto le difficoltà e i problemi di riprogrammazione, spiegando che si punterà sulla settima dose del vaccino Pfizer nella speranza che arrivino nuove forniture.
“Noi abbiamo investito sulle fasce d’età – ha aggiunto Zaia – Possiamo dire con tranquillità che la messa in sicurezza degli over 60 è avvenuta. Siccome ogni giorno ha la sua pena, non sappiamo cosa ci riserveranno i prossimi giorni. Vedo un grande dibattito anche tenuto in piedi da Ema ma noi abbiamo un ente regolatore nazionale che sia chiama Aifa e abbiamo un Comitato tecnico scientifico nazionale per il Coronavirus che emana delle direttive. Noi le rispettiamo e a questo punto, con il senno di poi, abbiamo fatto bene a fare la scelta di non vaccinare gli under 60 con i vaccini AstraZeneca e Johnson & Johnson”.
Questi i dati di oggi, lunedì 14 giugno 2021, sull’emergenza Coronavirus nella Regione Veneto: 5.523.109 tamponi molecolari in totale, 4.999.507 test rapidi in totale, 6.449 tamponi in totale nelle ultime 24 ore, 19 positivi intercettati nelle ultime 24 ore, 424.634 positivi intercettati in Veneto dall’inizio dell’emergenza sanitaria, 5.880 positivi in questo momento, 444 ricoverati in totale per Covid di cui 52 pazienti in terapia intensiva Covid e 392 ricoverati in area non critica, 348 pazienti non Covid in terapia intensiva, 11.600 morti in totale e 21.987 pazienti dimessi dagli ospedali.
Era dal 20 agosto 2020 che non si registravano morti per Covid in Veneto, come ha sottolineato nella conferenza stampa di oggi il presidente Luca Zaia.
La percentuale dei positivi al Covid-19 sui tamponi effettuati è dello 0,29% e fino a questo momento in Veneto sono state inoculate 3 milioni 384 mila dosi di vaccini contro il Covid-19 (1 milione e 81 mila cicli completi).
La copertura vaccinale in Veneto è questa: 98% dei cittadini sopra gli 80 anni, 88% per la fascia 70-79 anni, 81% per la fascia 60-69 anni, 69% per la fascia 50-59 anni e 65% per la fascia 40-49 anni.
(Foto: archivio Qdpnews.it).
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