Il riconoscimento del “Prosek” croato agita il Veneto. Zaia promette: “Difenderemo ad ogni livello l’identità del Prosecco”

“Ogni tanto ci riprovano, come un vecchio tormentone. Ma il Prosecco ha una sua identità che non può essere assolutamente confusa. È scandaloso che l’Europa consenta di dare corso a simili procedure: non si tratta soltanto di scongiurare la confusione sui mercati ma di salvaguardare un diritto identitario. Stiamo parlando di un prodotto riconosciuto con la massima denominazione, la Docg, con precise zonazioni. A riguardo, vale la pena ricordare che le Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene sono Patrimonio dell’Umanità Unesco; è come se qualcuno andasse ad intaccare la denominazione dello Champagne o altre realtà ben radicate a specifici territori e culture”.

Sono le parole del presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia, alla notizia che delle autorità croate hanno avviato la procedura di riconoscimento della menzione tradizionale “Prosek”.

“Di fronte all’Ungheria abbiamo dovuto rinunciare al nome del Tocai, nonostante fosse prodotto anche da noi – ricorda Zaia -. In questo caso non si deve assolutamente cedere sotto il profilo identitario. La difesa non è solo un atto di protezionismo agricolo, economico o commerciale. È una difesa della nostra storia e della nostra identità: il Prosecco non è un vino nato pochi giorni fa; è un vino che si identifica con la nostra storia, i nostri territori, le nostre regioni e l’Italia“.

“I Croati sono nostri vicini di casa e amici, abbiamo ottimi rapporti. Ma ci sono temi sui quali non si può transigere e uno è questo. Bisogna impugnare questo provvedimento a tutti i livelli” è il grido di battaglia di Zaia.

(Fonte: Regione del Veneto).
(Foto: archivio Qdpnews.it).
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