L’ospedale di Agordo intitolato a Giovanni Paolo I: “Papa Luciani fu sempre vicino e attento a malati, poveri e bisognosi”

L’ospedale di Agordo intitolato a Giovanni Paolo I
L’ospedale di Agordo intitolato a Giovanni Paolo I

Da oggi l’ospedale di Agordo si chiama “Giovanni Paolo I – Papa Luciani”: è così che la terra dell’Agordino rende omaggio al suo figlio più illustre, proclamato beato da Papa Francesco il 4 settembre 2022 in Piazza San Pietro. Partecipata e commossa la cerimonia di intitolazione avvenuta nella mattina di oggi, sabato 24 giugno, nei locali esterni dello stesso nosocomio bellunese.

Luciani, nato a Canale d’Agordo, già vescovo di Vittorio Veneto, patriarca di Venezia e poi pontefice nel 1978, pose tutta la sua vita sotto il segno della vicinanza agli ultimi. E proprio questa sua marca distintiva è stata più volte elogiata questa mattina ad Agordo, paese dove fu viceparroco dal 1935 al 1937.

All’evento hanno preso parte numerosi rappresentanti istituzionali – a partire dal presidente della provincia di Belluno Roberto Padrin, insieme ai consiglieri regionali Silvia Cestaro e Giovanni Puppato e ai sindaci da tutto il bellunese -, e molti cittadini, tra cui alcuni parenti di Papa Luciani.

Ad aprire la mattinata il Direttore generale dell’Azienda Ospedaliera e Commissario dell’Ulss 1 Dolomiti Giuseppe Dal Ben: “Il percorso che ci ha portati a questa intitolazione cominciò tempo fa ma trovò attuazione amministrativa nel 2022, con l’invio della richiesta da parte del presidente dell’Unione Montana al presidente della Regione Veneto Luca Zaia”.

“Quest’ultimo – ha ricordato Dal Ben – rispose subito positivamente perché ‘Luciani fu un grande uomo, una figura importante per la sua terra natia e per il mondo intero’”. Nella memoria grata dell’impegno di Mariagrazia Carraro – dg Ulss1 scomparsa in carica ad aprile scorso per malattia, a cui sono stati tributati più applausi commossi nel corso della cerimonia -, Dal Ben ha spiegato che si tratta “dell’esito di un iter che è motivo di onore e orgoglio per noi sanitari”.

Lo stesso Dal Ben, originario dell’Opitergino, ha rievocato un momento della propria infanzia che lo lega allo stesso Luciani, allora vescovo di Vittorio Veneto: “Ero un ragazzino, e quando Luciani veniva a visitare i malati in ospedale a Oderzo, io facevo il chierichetto – ha raccontato -: la sua presenza vicino ai malati, nel segno dell’umiltà, lo ha reso una grande figura che oggi vogliamo omaggiare”.

Recuperando una serie di episodi della vita e dello stato di salute di Luciani, don Davide Fiocco, della diocesi di Belluno-Feltre, ha espresso la piena sintonia di Luciani con i bisognosi e le vicende della sofferenza altrui: “Possiamo dire che ‘Imparò da ciò che patì’ – ha detto don Fiocco -: quando visitava gli ammalati, lasciava con discrezione una busta con denaro sotto il cuscino o sotto la tovaglia, in tempi in cui il servizio sanitario nazionale non era ancora sviluppato”.

“Questa intitolazione lo commemora evidenziando la sua attenzione umana, e quindi evangelica – ha concluso -, ed è significativo che si tratti dell’ospedale di Agordo, perché qui visse l’unico periodo della sua vita come sacerdote. Non dimenticò mai le sue radici: nell’udienza ai bellunesi disse ‘Viva l’Agordino, una terra povera ma di buona gente’.

Il sindaco di Agordo Roberto Chissalè e il presidente dell’Unione Montana Paolo Frena hanno messo in luce la complessità di un iter che però “ha messo fin da subito in una rete di condivisione trasversale tutti gli enti della zona”. “L’intitolazione al ‘Papa del sorriso’ vuole onorare una grande figura che con semplicità e fede si è adoperato per bisogni dei più deboli – hanno ripetuto -: a lui il compito ora di illuminare quanti lavorano in queste strutture ospedaliere”.

L’Assessore regionale alla Sanità Manuela Lanzarin ha ribadito come sia stato “naturale accogliere la richiesta arrivata dall’Unione montana e agordina nel voler intitolare questo ospedale a Luciani, figura di spicco della terra veneta che ha saputo dimostrare la sua vicinanza ai più fragili, agli umili e ai sofferenti”.

“Questo momento, arrivato dopo l’emergenza pandemica e un lungo impegno con la dottoressa Carraro – ha detto ancora l’assessore regionale -, non vuole essere solo celebrativo, ma anche di ripartenza. Vi assicuro che l’attenzione della Regione Veneto rispetto ai problemi della montagna e al rafforzamento dei servizi sanitari locali è massima, e ogni giorno ci vede coinvolti nonostante alcune difficoltà: con l’apporto di tutti riusciamo a essere vicini a chi ha bisogno e a colmare le lacune e i disservizi che si presentano”.

I partecipanti si sono poi spostati all’ingresso dell’ospedale, dove il vescovo di Belluno-Feltre monsignor Renato Marangoni ha benedetto la targa, progettata dall’architetto Gloria Manera e realizzata in pietra di Castellavazzo, materiale locale che rievoca le origini agordine di Luciani.

Sindaci e rappresentanti istituzionali si sono poi riuniti per il taglio del nastro dei lavori di ristrutturazione e ampliamento del pronto soccorso dello stesso ospedale, nelle parole di Dal Ben “punto di collegamento in particolare con i nosocomi di Belluno, Feltre, Pieve di Cadore e Lamon, nell’ottica di uno sviluppo della sanità di prossimità, in rete con la medicina generale”.

(Foto e video: Qdpnews.it © riproduzione riservata).
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