“Il cacciatore può essere ambientalista”: la pratica ittico-venatoria passa per la cura del territorio. Presentata oggi la 20esima edizione di Caccia, Pesca e Natura a Longarone Fiere

“Cacciatori, pescatori e ambientalisti assieme per la salvaguardia della montagna”: un’immagine che suscita polemiche ma descrive la visione su cui puntano le istituzioni che oggi, 23 aprile, si sono incontrate per l’inaugurazione della 20esima Fiera nazionale Caccia, Pesca e Natura negli spazi di Longarone Fiere. L’occasione da celebrare era anche quella della 25esima Festa del Cacciatore.

Oltre cento espositori da dieci regioni italiane e dieci nazioni, tra abbigliamento sportivo, armerie, accessori, prodotti per la cinofilia, voliere, veicoli, coltelleria, ma anche stand dedicati ai prodotti tipici: si distinguevano anche attrazioni particolari come il tiro al bersaglio, un’ampia ala dedicata alla tassidermia (e il relativo concorso nazionale), altre dimostrazioni ed esposizioni settoriali. In bella mostra anche le associazioni venete, intente a promuovere le proprie attività dilettantistiche e di volontariato.

Siamo felicissimi perché questo genere di fiera non può essere virtuale, la fiera deve essere fatta in presenza e quindi stiamo veramente ripartendo – è il commento di Gian Angelo Bellati, presidente di Longarone Fiere Dolomiti – Anzi siamo già ripartiti, lo abbiamo visto con Agrimont e Arredamont: la fiera è rimasta sempre aperta e ha sempre lavorato proprio per permettere alle imprese e alla gente di vedersi, di parlarsi e di fare affari insieme. Qui raccogliamo tantissime persone che vengono apposta per approfondire alcuni temi che sono quelli tipici della montagna: è una fiera piccola ma molto specializzata che per questo ha un grande futuro davanti a sé” continua.

Al mattino il mondo della caccia del Veneto si è riunito per una conferenza dedicata all’approvazione del Piano faunistico venatorio regionale, al quale ha partecipato anche l’assessore Cristiano Corazzari.

A lui si sono aggiunti, per il taglio del nastro e la cerimonia d’apertura della fiera, anche il presidente della Provincia di Belluno nonché sindaco di Longarone, Roberto Padrin, l’europarlamentare Gianantonio Da Re, l’onorevole Roger De Menech, i consiglieri regionali Silvia Cestaro e Giacomo Possamai e il consigliere provinciale delegato per caccia e pesca Franco De Bon.

Tra gli argomenti dibattuti durante gli interventi si è parlato spesso del lupo e della necessità di cambiare la consapevolezza dei cittadini riguardo ai cacciatori, ai pescatori e alle pratiche naturalistiche di questo tipo.

Roberto Padrin, sindaco di Longarone, ringraziando per l’impegno nell’organizzazione della fiera ha citato anche l’importante ruolo della Polizia provinciale che, benché in provincia di Belluno abbia visto le proprie forze ridimensionate, è un corpo spesso poco considerato che però si rivela essenziale in un ambiente come quello montano.

Noi vogliamo un’ambiente che sia in armonia con l’uomo, con le sue attività, che vi siano una fauna selvatica e una fauna ittica che godano di buona salute e che vi sia quel rapporto corretto di gestione e di custodia del territorio che vede un’indispensabile collaborazione tra le istituzioni e la comunità – ha commentato invece Corazzari – Questo lo facciamo grazie alla profonda collaborazione che abbiamo con i nostri cacciatori e pescatori: parliamo di migliaia di persone in Veneto, con 70.000 pescasportivi e 37.000 cacciatori che sono formati e che impegnano le loro risorse per fare corsi di formazione e che garantiscono il contrasto al bracconaggio e il controllo e la gestione del territorio. Senza di loro tutto questo sarebbe impossibile: laddove non c’è l’uomo che fa da custode non abbiamo l’ambiente incontaminato, abbiamo solamente il degrado e l’abbandono”.

Sullo stesso tema è intervenuto anche l’europarlamentare Gianantonio Da Re: “Bisogna far sì che sia i cacciatori sia gli ambientalisti lavorino insieme per la difesa e la tutela del suolo, soprattutto in quest’area montana dove le difficoltà sono evidenti”.

“La conservazione del territorio e del patrimonio faunistico è una condizione essenziale per la nostra esistenza come cacciatori – ha detto Paolo Zanetti, rappresentante dei distretti venatori bellunesi – Come potete vedere in questa mostra in provincia di Belluno abbiamo un patrimonio ricchissimo che non è casuale ed è dato anche da una oltre che trentennale attività di conservazione. Proprio ‘conservazione’ è la parola chiave, la razionale utilizzazione sia per la caccia ma credo anche per i colleghi pescatori”.

“Noi – conferma Filippo Sidran, presidente Federazione bacini di pesca Belluno – possiamo fare da sentinella, possiamo superare per quanto ci compete fino a un certo punto ma ciò su cui dobbiamo collaborare con le istituzioni è innanzitutto il fatto di mettere al centro l’ambiente e il ritorno della fauna”.

(Foto e video: Qdpnews.it © riproduzione riservata).
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