Immaginate di lasciare la vostra residenza in città o in campagna e inerpicarvi lungo il più ripido dei sentieri, raggiungere una baita su un pendio scosceso sotto a una località dal nome sinistro, il Col dei Morti, e decidere di stabilire lì la vostra casa, a qualsiasi costo.
È la scelta che hanno fatto Alessandra e Piergiorgio, con i loro figli, Lorenzo e Mirco. Una scelta di cui – guardandoli negli occhi lo si capisce bene – non si sono pentiti mai, neanche quando le recenti tempeste li hanno costretti a lavorare per giorni per liberarsi degli alberi caduti sulla loro proprietà, che è davvero particolare.
Il ranch Grande Nord si trova sopra Santo Stefano di Cadore, in Comelico, e più precisamente sovrasta il paese e il Piave con una vista mozzafiato. Il Col dei Morti, a cui facevamo riferimento prima, è una località che veniva raggiunta dal corteo funebre dal paese a monte, Danta, dove non era presente un cimitero.
La famiglia Bressan gestisce questo luogo che è una sorta di giardino botanico e al contempo un rifugio per animali sfortunati: la passione per il bosco e le sue creature hanno effettivamente dato vita a qualcosa di unico, che lascia sorpreso il visitatore non appena ha varcato i cancelli dell’ingresso o, forse, anche prima.
Alla luce del tramonto, lungo il crinale, distinguiamo subito il profilo di un alpaca, poi quello di una pecora vallese, poi quello di decine di recinti dedicati a custodire animali che non possono più tornare in natura: ognuno di loro ha una storia, spesso tragica, che però oggi diventa un metodo per insegnare ai più piccoli quanto sia fragile e delicato l’ecosistema di cui abbiamo la fortuna di far parte.
C’è per esempio Antony, un capriolo maschio: quando era solo un cucciolo venne toccato da dei passanti che, senza saperlo, lo destinarono all’allontanamento dalla madre, alla solitudine e, probabilmente, alla morte. Oggi Antony vive pacifico in cattività e può essere visto da vicino, ma dietro una rete: un capriolo non cresciuto in natura, davanti all’uomo diventa imprevedibile.
Poi ci sono Ivan e Miki, due mufloni, Banana e Nocciola, che sono due furetti, due gufi reali e uno siberiano, due barbagianni, una poiana con un’ala sola, un assiolo che è stato salvato dal tubo di scappamento di un veicolo, una civetta delle nevi, vari fagiani e altri uccelli oltre a una serie di maialini vietnamiti.
E per raggiungerli, dalla casa in costruzione della famiglia fino al delizioso “tabià” più in alto, si percorre un sentiero ricco di erbe e piante officinali, tutte curate in autonomia da Alessandra e suo marito.
“Da quattro anni questa è la nostra scelta di vita – spiega lei – Io ho anche un altro lavoro: una tabaccheria giù a Santo Stefano. È una questione di passione: mio marito è sempre stato appassionato di specie aviarie ed erbe locali, io di rapaci e mio figlio Lorenzo, che è educatore cinofilo, ha diciassette cani da slitta, che allena e con i quali pratica l’attività in inverno. Ci piace la vita, diciamo. In tutte le forme che questo territorio ci offre”.
Intorno al ranch ci sono una lunga serie di sentieri e itinerari da scoprire, talmente tanti che neanche la gente del posto li conosce tutti: per la gioia dei bambini, la famiglia del ranch Grande Nord dà la possibilità di accompagnare in una passeggiata “slow” anche gli alpaca, che consentono di mantenere un ritmo adatto alla contemplazione del paesaggio e degli elementi naturali lungo il percorso.
Osserviamo Lorenzo mentre scende a liberare i suoi cani: lo fa con precisione e attenzione alle “combinazioni” nell’aprire le gabbie, poiché non tutti gli esemplari del branco vanno d’accordo tra di loro.
Finchen, uno dei cani da slitta, forse tra i preferiti della famiglia, appena arrivata è fuggita, rimanendo nei boschi del Comelico basso per una decina di giorni. Lo spirito selvaggio che è in lei, forse, ricorda un po’ alla famiglia la propria volontà di tornare ai valori del bosco, così com’era un tempo.
“All’inizio avevamo il piano di fare un rifugio, ma credetemi è meglio avere a che fare con gli animali rispetto che con la burocrazia italiana” spiega Alessandra a noi visitatori. La loro priorità oggi è completare la casa, per poter stare vicino al parco tutto l’anno e accogliere sempre con il sorriso i visitatori che saliranno fino a lassù per vedere il loro ranch.
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