Tutto regolare, non mancano 470 mila euro al bilancio di Colle Umberto, le tariffe Imu rimangono invariate, parte dell’avanzo di amministrazione sarà destinata a un fondo per le piccole imprese, e il comune aderisce all’intesa tra in sindaci del territorio per disciplinare l’avvento della tecnologia 5G, per sviluppare un percorso condiviso con gli altri comuni del territorio, considerato che rifiutare è già battaglia persa.
Unico rammarico per maggioranza e opposizione per il consiglio comunale di ieri, la scarsità di pubblico, solo 5 persone, potenzialmente interessate a quello che era il piatto forte della serata, e cioè la mozione del gruppo di minoranza Il Futuro comune, sulla questione di presunti 470 mila euro mai incassati da Piave servizi nella precedente tornata amministrativa.
L’assessore al Bilancio Egidio Amadio alla lunga mozione (qui l’articolo) che impegnava la giunta Giunta a intervenire sulla questione con opportune verifiche ed accertamenti, ha replicato e risposto in modo altrettanto articolato.
“Mi dispiace in effetti che non ci fosse la gente e i cittadini che erano stati chiamati a raccolta dalla minoranza – afferma il sindaco – perché potrebbe essere rimasto il messaggio lanciato sui social, di gestioni sconsiderate e perdite di soldi con danni erariali, senza sentire la seconda campana. Perché in realtà non è così”.
“Spero sia stato chiarito che tutto è sotto controllo, sono state fatte tutte le verifiche del caso – spiega Coletti -. La mozione è stata respinta ovviamente, ma con motivazioni ben valide. Le verifiche che chiedevano i consiglieri erano già state fatte. Il concetto è che i soldi di Piave servizi sono stati messi a bilancio ogni anno, e si potevano mettere anche senza relativa emissione di fattura, così consente il bilancio del Comune. E potevano essere incassati per liquidità di cassa in caso di necessità”.
“Non c’è quindi alcun tesoretto da incassare, perché tutto il dovuto è stato comunque incamerato, non c’è stato danno emergente (il comune aveva sempre soldi in casa per pagare), l’unico rischio è che Piave Servizi fallisse, ma è praticamente impossibile, quindi come ho detto si tratta della classica tempesta in un bicchiere d’acqua” conclude.
(Fonte: Fulvio Fioretti © Qdpnews.it).
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