Il consiglio comunale di Conegliano ha bocciato la proposta governativa riguardante l’annullamento automatico dei debiti di importo residuo fino a mille euro.
È quanto emerso dall’ultima seduta consiliare, che aveva quest’unico punto all’ordine del giorno per la discussione politica.
Secondo l’introduzione fatta dal dirigente comunale Stefano Di lena, con la legge di bilancio del 2023 è stata introdotta una novità in fatto di cartelle esattoriali, con vari provvedimenti “che vanno incontro ai debitori per adempiere al pagamento”.
Un provvedimento che riguarda la quasi totalità delle sanzioni stradali e un terzo dei tributi comunali. Prevista la sua entrata in vigore automaticamente il 31 marzo, a meno che gli enti comunali, a cui è data la facoltà di decidere, si oppongano.
Ed è il caso di Conegliano, dove il consiglio comunale nella sua totalità, a eccezione di Fratelli d’Italia, è stato concorde nel non applicare tale provvedimento, “per rispetto a chi adempie agli obblighi di pagamento”.
Secondo il sindaco Fabio Chies, la non applicazione del provvedimento è “un atto dovuto dai Comuni e, infatti, lo stanno facendo quasi tutte le amministrazioni”.
“C’è un motivo etico per la non applicazione – ha proseguito il primo cittadino – Altrimenti rischiamo di dare un alibi a chi non paga le sanzioni. Se ci sono delle difficoltà oggettive nel farlo, ci si rivolge ai Servizi sociali. Ritengo che questo sia un provvedimento indiscriminato“.
Chies ha poi contestato il fatto che l’annullamento del pagamento delle sanzioni, fino a quel tetto monetario, comporti poi una copertura finanziaria fatta con i bilanci delle amministrazioni.
Le opinioni dell’opposizione
A favore della non applicazione anche Alessandro Bortoluzzi, consigliere di minoranza del gruppo misto, il quale ha osservato l’assenza di un dibattito maggiore sulla questione e ritenuto il provvedimento una “trovata populista e di propaganda” da parte di chi l’ha istituito a livello governativo. Oltre a ciò, a suo dire, tale strumento non farebbe distinzione “tra chi non paga le tasse perché non vuole e chi non ha la possibilità di farlo”.
Secondo Matteo Zucol (Forza Italia) viene messo sullo stesso piano “chi non paga perché fa il furbo e chi non può”, mentre Maurizio Tondato (Lega) ha affermato che è un segnale positivo il fatto che venga data facoltà alle amministrazioni di poter decidere, pur considerato che è necessario mantenere “un principio di equità finanziaria e sociale”.
L’annullamento del provvedimento è stato quindi approvato dalla maggioranza e dalla minoranza, ad eccezione di Fratelli d’Italia che ha espresso parere contrario in merito: il consigliere Lucrezia Aggio, in rappresentanza del partito, ha dichiarato in aula che tale strumento presenta delle “norme di buonsenso per famiglie e imprese, basate su un’economia reale”.
“Le tasse, tutte, quelle statali e locali, si devono pagare e chi ritarda o elude il pagamento non può esserne avvantaggiato – ha dichiarato Francesca Di Gaspero, capogruppo di Noi democratici, a margine del consiglio – Ciò non toglie che, a seguito della pandemia, della crisi economica e della guerra, potrebbero esserci in città aziende e privati che si trovano in difficoltà temporanea. Per questi soggetti sarebbe utile trovare un’occasione di ascolto e una maggiore flessibilità, anche alla luce del regolamento sulle rateazioni che abbiamo di recente approvato”.
“Una volta passato il credito alle società private di recupero, il Comune non ha più strumenti per venire incontro ai propri cittadini – ha concluso – Diversa invece la situazione del cittadino che è, ed era, in situazione di povertà e che deve essere indirizzato ai Servizi sociali”.
(Foto: archivio Qdpnews.it).
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