Conegliano, Europa Verde sul caso dell’antenna a Campolongo: “Necessaria una pianificazione seria, non soluzioni a effetto”

Sulla prospettiva di una nuova antenna nel quartiere di Campolongo a Conegliano i residenti, tramite una protesta silenziosa, hanno già espresso la loro contrarietà (qui l’articolo).

Sul tema si era pronunciato anche il circolo coneglianese di Fratelli d’Italia, segnalando che la nuova antenna sarebbe sorta in una zona densamente abitata e a soli 160 metri dalla scuola elementare.

Sulla questione ha espresso la propria opinione anche Amedeo Fadini per Europa Verde-Verdi Sinistra: “In campagna elettorale c’è stato chi riteneva di aver già risolto il problema dell’antenna a Campolongo. Ora che i lavori sono partiti, sono comparsi i lenzuoli e non mancano le forze politiche che cavalcano la contrarietà del quartiere a un intervento edilizio di forte impatto visivo. Quella che manca è la voglia di informarsi e informare correttamente i cittadini“.

“Noi di Europa Verde-Verdi del circolo di Conegliano siamo felici che la protesta di alcuni cittadini del quartiere di Campolongo abbia mosso il sindaco, portandolo a un incontro con Iliad – prosegue – Se anche si trovasse una soluzione meno impattante a breve, alla prossima richiesta saremmo daccapo. Entrando nel merito, è difficile sostenere che questa nuova antenna metta particolarmente a rischio la salute dei cittadini: l’attività di vigilanza di Arpa Veneto assicura il rispetto dei limiti fissati dalla normativa, la più restrittiva d’Europa”. 

“Quel che è inaccettabile è che i nuovi impianti, con il loro impatto visivo, spuntino da un giorno all’altro come i chiodini. Come tutte le sorgenti di inquinamento (come per l’aria, l’acqua e il suolo) devono essere posizionate in maniera da impattare il meno possibile ed essere monitorate costantemente – continua – Come molti altri Comuni, Conegliano ha un regolamento sulla localizzazione delle antenne che per il principio di precauzione impone una distanza di almeno 150 metri dai siti sensibili (come le scuole): e infatti questa installazione è fuori da questo perimetro”.

Fadini e il gruppo di Europa Verde, quindi, ha espresso la necessità della realizzazione di un piano antenne, in grado di individuare “in anticipo i siti idonei” per la loro installazione.

“Questo risparmierebbe ai cittadini la sorpresa di trovarsi nel giro di poche settimane un traliccio di 30 metri davanti casa, ma soprattutto, se si  individuano siti di proprietà pubblica, porterebbe al Comune i canoni d’affitto anziché nelle tasche del privato – afferma Fadini – Il nostro regolamento all’articolo 6 prevede inoltre dei protocolli d’intesa con i gestori, un programma che definisca gli interventi previsti annualmente, sistemi di monitoraggio e pubblicazione dei dati, ma sembra che queste siano rimaste solo buone intenzioni, o almeno non sono stati condivisi con i cittadini”.

“Il fatto che la tecnologia 5G richieda più antenne è sotto gli occhi di tutti: forse la richiesta di connettività mobile sarebbe più contenuta se a suo tempo avessimo investito di più, e meglio, sulla fibra ottica – conclude – A ogni modo il progresso deve essere rispettoso e inclusivo: chiediamo a gran voce una pianificazione più accurata e trasparente. Ci auguriamo, inoltre, che questo dibattito sia l’occasione opportuna per informarsi e informare correttamente sul tema dell’inquinamento elettromagnetico, che non riguarda solo i cellulari”.

(Foto: archivio Qdpnews.it).
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