Dal Veneto al Brasile sulle tracce degli antenati: tutto pronto per la nuova impresa del gruppo Alè Azzurri

il gruppo Alè Azzurri

Il richiamo del passato si fa sempre sentire e c’è chi sceglie di ascoltarlo: è il caso del gruppo Alè Azzurri, un gruppo di amici di Conegliano e dintorni (tra cui Susegana e Mareno di Piave), accomunati dalla passione per i pedali, i quali hanno deciso di iniziare un’autentica impresa, ovvero intraprendere un viaggio nel Sud del Brasile.

Il viaggio inizierà il prossimo 13 ottobre e terminerà il 28, con diverse tappe brasiliane che verranno toccate, in particolare, tra i giorni che vanno dal 16 al 23 ottobre.

Il motivo di questa destinazione? La risposta si trova all’interno dei libri di storia. Il Brasile fu infatti terra di emigrazione per molti italiani, per la maggior parte veneti.

Questi flussi migratori ebbero inizio verso la fine del 1800, dove il Sud di quel Paese rappresentava un biglietto di sola andata verso la speranza e una vita migliore, grazie a una propria terra da coltivare, in un ambiente dal clima mite.

La maggior parte degli emigrati, in effetti, erano contadini, con alle spalle una solida esperienza nella coltivazione della terra e, soprattutto, con una naturale predisposizione a sostenere sacrifici.

Una dinamica tale da rendere l’emigrazione verso il Brasile un fenomeno di massa, specialmente tra il 1887 e il 1902, periodo in cui gli italiani in Brasile costituirono il 57,4% degli immigrati. Una percentuale che contribuì sensibilmente all’aumento numerico della popolazione locale.

Il Brasile fu la terza destinazione per numero di italiani immigrati fra il 1880 e la Prima guerra mondiale, dopo Stati Uniti e Argentina.

Un’emigrazione riconosciuta dallo Stato italiano nel 1876. 

A essere regioni di espatrio furono anche Lombardia, Piemonte, Liguria, ma solo dal Veneto si spostarono intere famiglie, nuclei parentali e gruppi di amici, dopo una fase iniziale in cui vennero inviate sul territorio brasiliano esclusivamente forze lavoro maschili.

Una volta in loco e sbrigate le pratiche dell’emigrazione, i capifamiglia ricevevano in affido la colonia (appezzamenti da 25 a 60 ettari), con i sussidi per le prime spese e la costruzione di un’abitazione.

A loro spettava inoltre il compito di aprire strade e sentieri nella foresta, per delimitare il confine della loro proprietà. Una famiglia colonica, quindi, che aveva inoltre il compito di preparare il terreno per le coltivazioni, seminare e costruire la propria abitazione.

Nel tempo, gli emigrati veneti hanno trasformato l’attività agricola, prevalentemente incentrata sulla produzione del caffé, in attività vinicola: questo spiega il motivo per cui la città di Garibaldi, nello Stato del Rio Grande do Sul e gemellata con il Comune di Conegliano, sia definita la “capitale dello spumante”.

L’itinerario del viaggio

Il viaggio, ormai alle porte, toccherà diverse destinazioni: Campinas, San Paolo, Embu das Artes, Curitiba, Joinville, Florianópolis, Criciúma, Caxias do Sul e Garibaldi.

Tutto per un totale di 1.399 chilometri da percorrere in bicicletta, attraversando quindi gli Stati di San Paolo, Paraná, Santa Catarina, Rio Grande do Sul.

L’iniziativa è stata presentata in una conferenza stampa con il sindaco di Conegliano Fabio Chies e l’assessore allo Sport Primo Longo. Presente anche il primo cittadino di Vittorio Veneto, Antonio Miatto, visto che il suo Comune è gemellato dagli anni ’90 del secolo scorso con Criciuma, una delle tappe del viaggio.

“Un esempio di solidarietà e di attaccamento al Brasile”, il commento di Chies. “Ringrazio chi si è preso questo incarico – le parole di Miatto – Il Veneto ha avuto il numero più alto di migranti. Sicuramente è un tema importante e caro a tutti noi”.

Da parte sua, l’assessore Longo ha augurato un buon viaggio al gruppo.

Ma chi è il gruppo Alè Azzurri? Questo gruppo di amici si è sempre distinto per la passione per il ciclismo. I componenti, iscritti all’asd Pedale Marenese “Gino Bartali”, hanno già delle avventure alle spalle.Risale al 2018 il viaggio sui pedali verso il Belgio e nel 2019 quello in Francia, in occasione del 75esimo anniversario dello sbarco in Normandia.
Nel 2020 si diressero verso Roma, per ringraziare in videoconferenza i medici albanesi che, venuti in Italia durante la pandemia, si spesero all’ospedale di Brescia.

Nel 2021 si sono mossi verso Matera, per unire idealmente i due territori patrimoni Unesco, mentre lo scorso anno si sono recati a Tirana, per ringraziare direttamente lo staff medico che lavorò a Brescia durante il lockdown.

Un viaggio, stavolta, nato dall’esigenza di ripercorrere quelle strade fatte dai nuclei familiari veneti i quali, mossi da povertà e fame, andarono in cerca di un futuro migliore. Un’occasione, allo stesso tempo, per raccogliere storie e testimonianze.

Il gruppo di ciclisti è composto (in ordine alfabetico) da Michele Bazzo, Andrea Bortolotto, Davide Bronca, Lino De Ioris, Andrea Michelet, Elio Montinaro, Alfredo Nardi, Michele Perencin e Cristiano Zanarotti.

L’impresa ha il patrocinio della Regione Veneto, dei Comuni di Conegliano e Vittorio Veneto, oltre a svariate aziende e sponsor. Tra questi ultimi, alla conferenza stampa di presentazione del viaggio è intervenuta una rappresentanza di Banca Prealpi SanBiagio.

Un’occasione per incontrare i tanti discendenti di coloro che, più di un secolo e mezzo fa, presero con sé un sacco di juta e poche barbatelle, desiderosi di trovare un futuro migliore.

(Foto: Qdpnews.it ©️ riproduzione riservata).
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