Sta facendo discutere il sondaggio previsto a Conegliano per sondare la percezione dei residenti a proposito della loro qualità di vita.
È notizia recente, infatti, la delibera pre pasquale con la quale è stata affidato alla ditta milanese Community srl il compito di condurre un sondaggio tra la cittadinanza sul tema, al fine di “programmare opportuni interventi”, allo scopo di “migliorare la qualità della vita dei cittadini del territorio coneglianese” (leggi l’articolo).
Un’iniziativa che non ha convinto tutti e sulla quale si è espressa Lucrezia Aggio, consigliere di opposizione di Fratelli d’Italia.
“A che cosa serve un sondaggio sul gradimento del sindaco a sei mesi dalla sua elezione? A che cosa serve un sondaggio che costa 16.400 euro, che potrebbero essere spesi per alleggerire le bollette ai cittadini più in difficoltà o per iniziare almeno ad affrontare alcune delle criticità esistenti in città? – sono gli interrogativi esposti da Aggio all’interno di una nota – Serve forse per cercare di arginare le proteste che ci sono in questo momento? E’ davvero questo il modo di operare di tale amministrazione? Facendo sondaggi autoreferenziali?”.
“Come tutti i sondaggi che vengono costruiti con un fine ben preciso, nessuno di noi nutre alcun dubbio che questo sondaggio sarà positivo per la giunta Chies, per il semplice fatto che sarà costruito proprio per esserlo – ha proseguito – Chi sa leggere oltre le apparenze, e le pagliacciate, potrà invece comprendere che, se un sindaco a sei mesi dalla rielezione non è sicuro e sereno come dovrebbe essere, arriva a inventarsi una inutile quanto risibile e dispendiosa manovra solo per autocertificarsi”.
“Se davvero Chies attuerà questa cosa, – ha concluso Aggio – apparirà chiaro a tutti che già all’inizio del mandato il suo motore amministrativo batte in testa”.
Parole forti quelle di Aggio, che il primo cittadino rimanda al mittente: “Il consigliere mi dica dove le famiglie di Conegliano non vengono aiutate nelle bollette – ha dichiarato Fabio Chies – perché se si vuole fare demagogia, tanto per farla, allora possiamo dire che qualsiasi cifra posta a bilancio potrebbe essere utilizzata per un’altra cosa”.
“Noi pensiamo che, per pianificare correttamente, anche l’aiuto sociale, dobbiamo capire la condizioni della cittadinanza – ha proseguito – Non è un sondaggio sul gradimento, quindi invito il consigliere, prima di parlare, a informarsi e a leggere quali sono le domande”.
“È un sondaggio che non è riferito solo a Conegliano, ma a tutto il territorio, – ha aggiunto il primo cittadino – e anche questo vorrei fosse ribadito, condotto da una società che ci aiuterà a capire come pianificare le politiche sociali dei prossimi anni: senza statistica e senza un’analisi di quelle che sono le esigenze, è impossibile attivare politiche di aiuto, a meno che non si faccia come sempre, che si aiuta chi si conosce, ma questo non è il nostro modo di operare“.
(Foto: archivio Qdpnews.it).
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