Tasse, concorrenza straniera e penuria di parcheggi: queste sono state le principali problematiche sollevate dagli ambulanti del mercato di Conegliano intervistati da Qdpnews.it, impegnati, come ogni venerdì, nel lavoro di vendita.
Bancarelle più nuove – a Conegliano da solo un anno – e più longeve – alcune rinnovano l’appuntamento settimanale persino dal lontano 1940 – si alternano su una superficie commerciale estesa, comprendente non solo le vie principali di via Carducci e limitrofi, ma anche piazza Calvi e via XX settembre.
Se un tempo andare al mercato era un appuntamento fisso, quasi un rito e un’abitudine seguita dalla maggiore parte della popolazione, ora i commercianti avvertono la perdita di questa ritualità, complice l’avvento e il proliferare infinito di centri commerciali e ipermercati, ‘colpevoli’ di offrire una vasta gamma di merce a prezzi competitivi, in ambienti al chiuso con una temperatura più idonea per i clienti più anziani e privi del ‘dilemma parcheggio’.
Ma se l’avvento degli ipermercati potrebbe sembrare la causa principe di una situazione complessa – secondo le testimonianze raccolte – non è così e altri tasselli concorrono nel ricostruire la condizione del mercato rionale. La competitività dei prezzi – a detta dei venditori – è riconoscibile anche nei banchi della concorrenza straniera, alla quale la clientela si rivolge per risparmiare qualcosa in tempi di ristrettezza, dove la crisi non risparmia e non guarda in faccia nessuno.
La tassazione – c’è chi lamenta un conto della Savno per i rifiuti superiore a 200 euro – concorre a rendere i commercianti più attenti alla quantità di scontrini battuti, indicatori della crescita o meno di vendite. C’è il venditore di caramelle in via XX settembre che guadagna 70 euro in un’intera mattinata, mentre altri osservano sconsolati gli avventori che dopo un’attenta disamina della merce, pensano di ritornare la prossima volta, magari quando il portafoglio sarà più gonfio. Neppure il Natale coneglianese, nonostante il successo registrato, ha semplificato per un attimo la situazione, ma c’è chi – come gli ambulanti di via Carducci – hanno osservato una diminuzione delle vendite in quei 15 giorni, complice lo spostamento delle bancherelle in una via meno trafficata e probabilmente pubblicizzata in misura minore.
Le soluzioni? Tutti optano per la via del dialogo con l’amministrazione comunale, l’unica in grado di porre in luce le problematiche sofferte per trovare un’uscita. Per il resto, ovvero la signora ‘crisi’, c’è chi dice che forse “ci vorrebbe la bacchetta magica”.
(Servizio a cura di Arianna Ceschin © Qdpnews.it).
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