Primo giorno di scuola per gli studenti della Marca trevigiana: si respira aria di normalità, niente mascherine né dad

Hanno suonato le prime campanelle dell’anno scolastico nelle scuole della Marca, tanti giovanissimi si sono incontrati fuori dalle strutture chi per la prima volta chi dopo le vacanze estive.

All’Istituto Casagrande di Pieve di Soligo c’è grande voglia di normalità, con diversi studenti che sperano di vivere un anno scolastico senza mascherine, dad e distanziamenti.

L’ansia da primo giorno di scuola si è fatta sentire anche al liceo classico-scientifico “Guglielmo Marconi” di Conegliano dove, già dalle 7.30, si vedevano gruppi di studenti riuniti all’esterno dei cancelli di accesso.

Gruppi dove amici e compagni di scuola si confrontavano sull’anno alle porte, raccontandosi anche l’estate appena passata.

Ma erano soprattutto i prossimi mesi al centro dei pensieri degli studenti. “Da questo anno scolastico cosa mi aspetto? Tanti 4 in latino – ha ironizzato qualcuno – Sicuramente ci sarà tanto da studiare”.

Studenti fuori dal Liceo Classico Marconi (Conegliano)

“I professori partiranno subito a parlarci degli esami – ha aggiunto qualcun altro – Sarà comunque un anno migliore rispetto agli ultimi due passati”.

“La Dad? Sinceramente non ci pensiamo e non crediamo sarà necessaria, stavolta, a meno che non succeda proprio qualcosa – ha specificato un gruppetto di studenti in attesa del suono della campanella – La didattica a distanza rendeva meno traumatico il suono della sveglia, però è meglio trovarsi tutti insieme in presenza”.

Nel frattempo, c’è chi già pensa al “post superiori”: la maggioranza sa già di voler andare all’università, anche se è ancora in sospeso la decisione sul corso di laurea a cui iscriversi.

C’è chi invece è già deciso a volersi iscrivere a Moda a Venezia, qualcun’altro invece vuole studiare e lavorare contemporaneamente, per assicurarsi una maggiore indipendenza.

Intanto, appena aperti i cancelli, gli studenti non hanno indugiato a entrare negli edifici scolastici, per accaparrarsi il posto migliore in classe.

La Polizia locale, intanto, era impegnata nel regolare la circolazione viaria, vista l’affluenza di mezzi dettata dal traffico scolastico.

Tante emozioni oggi per il primo giorno di scuola all’Isiss “Giuseppe Verdi” e alla Scuola di Ristorazione Dieffe di Valdobbiadene.

La Dieffe ha iniziato con gli studenti di prima e di terza mentre le seconde e la quarta partiranno domani.

Oltre alla didattica e alle classiche lezioni in aula e nei laboratori, la scuola di ristorazione Dieffe è pronta a rivivere tutte le esperienze vissute prima del Covid, in particolare gli eventi legati al mondo della ristorazione, dei prodotti tipici e delle ricette della tradizione culinaria italiana e internazionale.

Il 2 ottobre, per esempio, gli alunni di terza saranno coinvolti nella quinta edizione del Tiramisù Day di Treviso, l’evento autunnale più atteso dai golosi della Marca.

“Spero di poter arrivare serenamente alla qualifica professionale e di imparare altri segreti per migliorare in cucina – commenta uno studente di terza – Quest’anno è già iniziato bene perché le mascherine erano insopportabili, speriamo di poter continuare così fino a fine anno”.

Un po’ di timore per gli studenti di prima che hanno grandi aspettative sui loro nuovi compagni di classe e non vedono l’ora di entrare nei laboratori di cucina, pasticceria, sala-bar e caseificazione.

Al Verdi riprendono le lezioni al liceo scientifico, al liceo delle scienze applicate, al liceo linguistico, all’istituto tecnico tecnologico meccanica meccatronica energia, al tecnico turistico e all’indirizzo agrario.

La novità di quest’anno è che la dirigente scolastica Giuliana Barazzuol sarà anche reggente all’istituto superiore Marco Casagrande di Pieve di Soligo.

La scuola continuerà a portare avanti tutte le progettualità che l’hanno contraddistinta negli ultimi anni, dalle iniziative all’estero a quella legate alla valorizzazione e alla promozione del territorio.

“Sono molto contenta ed emozionata perché è il mio ultimo anno di scuola superiore – commenta una studentessa del liceo delle scienze applicate – Sono felice di ritrovare i miei compagni e i miei professori e sono pronta per affrontare al meglio quello che ci riserverà questo nuovo anno scolastico. La preoccupazione più grande è legata alla preparazione dell’esame oltre a quello che succederà dopo la Maturità. L’estate è andata molto bene, mi sono riposata per raccogliere tutte le energie necessarie ad affrontare le sfide e gli impegni che mi attendono”.

Al Liceo Levi e all’IIS Einaudi Scarpa di Montebelluna abbiamo chiesto agli studenti delle quinte come si sono svegliati questa mattina, pensando di dover iniziare un nuovo anno scolastico che li porterà alla maturità e poi a quel mondo, per molti ancora oscuro, che li attende dopo il diploma: il primo giorno di scuola è stato così traumatico per qualcuno, gioioso per altri. Ed era così – secondo le interviste poco prima delle campanelle – anche in seconda, in terza e in quarta: c’è chi non vede l’ora di rivedere i compagni, c’è chi (e si nota anche a distanza) preferisce stare isolato e attendere l’inizio delle lezioni, un po’ come faceva in prima superiore, anno che tutti gli studenti hanno indicato come il più difficile dal punto di vista sociale.

Non si tratta sempre di un fattore caratteriale: come affermano alcune studentesse, il fenomeno del bullismo è ancora presente negli istituti, anche se si muove in modo più abietto. Una foto postata su Instagram, un video non gradito su TikTok e il danno è fatto. Sempre chiedendo agli studenti, un notevole miglioramento si osserva invece nell’integrazione: le nuove generazioni non sembrano più fare grande differenza tra etnie, culture o religioni. Un segnale che conferma quanto affermato da uno studente che, a fianco a dei compagni di classe, dice: “In realtà, devo dire che due anni di pandemia ci hanno unito, non diviso. Affrontare delle difficoltà fa sì che si crei un legame ed è così che è successo anche a noi. È vero che in classe siamo in pochi e questo aiuta”.

studentesse dell’IPSSAR Beltrame di Vittorio Veneto

Ritorno in classe anche nelle scuole superiori di Vittorio Veneto con la gran parte degli studenti che si augura che tutto l’anno scolastico prosegua all’insegna della normalità.

Liberi di abbracciarsi finalmente senza le mascherine anche a Treviso. Le ragazze truccate di tutto punto anche con il gloss sulle labbra e il blush che colora le gote e non più celato dalla FFP2, volti tutti sorridenti e rilassati nonostante la fine delle vacanze, le prof più popolari accolte con ovazioni e cori, tutti più vicini rispetto al distanziamento dell’anno scorso, i “debuttanti” del primo anno accompagnati dai genitori che fotografano e filmano con il cellulare l’entrata a scuola. Sono le scene da “inaugurazione” di un nuovo anno scolastico con ritorno alla normalità, che stamattina hanno animato via Mura San Teonisto e Borgo Cavour prima del suono della campanella al liceo ginnasio classico lingustico “Antonio Canova” e al vicino “Collegio Pio X”.

Inizio delle lezioni scaglionato in entrambi gli istituti, con orario d’entrata distanziato di mezz’ora tra un corso di studio e l’altro, cominciando dalle prime classi nel caso del “Pio X” (compreso il liceo internazionale) e dalle quinte per il “Canova”, con gli studenti distribuiti nei due plessi di via Mura San Teonisto e i ginnasiali del primo anno riuniti nell’aula magna per ricevere il benvenuto dalla dirigenza e dal corpo insegnanti. Per tutti stamattina lectio brevis di tre ore. Alle 8.55, comunque, è suonata l’ultima campanelle per dare il via alle lezioni e le strade antistanti si sono svuotate.

Studenti all’esterno del Collegio Vescovile Pio X (Treviso)

La riapertura delle scuole inevitabilmente ha causato delle ripercussioni sulla circolazione cittadina, con traffico fortemente rallentato dalle 8 e per un’ora nell’anello del Put fino alla stazione ferroviaria e autostazione della Mom, nonché nel quadrante viario del centro storico compreso tra il classico “Canova”, il “Pio X”  e l’Isiss “Fabio Besta” in Borgo Cavour, il liceo statale “Duca degli Abruzzi” e le scuole primarie “De Amicis” in via Caccianiga.

“Siamo all’inizio di un nuovo anno scolastico, l’avvio di un percorso che non è solo un programma di lezioni, di ore di studio, di acquisizione di nozioni e di prove di apprendimento. È soprattutto una fase di crescita personale come individui e come cittadini. Un momento della vita in cui si capiscono le proprie aspirazioni nell’ottica della crescita come individuo e di un progetto comune. Invio a tutti gli studenti veneti il mio augurio di tante soddisfazioni e di giorni proficui per il loro curriculum e per il loro futuro”.

Con queste parole il presidente della Regione del Veneto Luca Zaia saluta i giovani che oggi riprendono a frequentare le scuole del Veneto per un nuovo anno di studi.

“Questo avvio di anno – prosegue – avviene in un periodo in cui in tutti c’è consapevolezza di un momento storico particolare. Stiamo uscendo faticosamente da una pandemia che non esclude colpi di coda mentre in Europa si combatte una guerra sanguinosa che sta proseguendo da mesi con ripercussioni sociali ed economiche rilevanti. Ma in questi ultimi due anni difficili, come mai prima, abbiamo compreso il valore della scuola nella socialità, cosa significhi frequentare le lezioni a contatto con i compagni ed apprendere con la condivisione diretta. L’esperienza maturata dall’organizzazione scolastica, dai ragazzi, dagli insegnanti e da tutto il personale è, quindi, un bagaglio prezioso anche per fare progredire la consapevolezza civica di ognuno e il senso di comunità generale”.

“Il primo giorno dell’anno scolastico è sempre un giorno importante – conclude -. È il giorno degli incontri, del rinnovo delle amicizie, anche di nuovi legami. È il giorno che apre sempre una nuova porta sul futuro. Tra coloro che arrivano tra i banchi c’è il ragazzo che un domani sarà Presidente della Regione, primario di un grande ospedale, manager o professionista di fama, artigiano ricercato, importante docente universitario. A tutti auguro di trovare la chiave della propria affermazione”.

L’assessore alla Pubblica istruzione e alle Politiche giovanili del Comune di Conegliano, Gianbruno Panizzutti, ha voluto mandare il suo “in bocca al lupo” all’intera popolazione scolastica: “Un grandissimo ‘in bocca al lupo’ a tutti i nostri ragazzi, dirigenti, insegnanti e collaboratori scolastici che oggi rientrano a scuola”. 

“A quest’augurio aggiungo anche l’auspicio che quest’anno scolastico possa trascorrere all’insegna della serenità e libero da qualsiasi costrizione, – ha concluso – diversamente da come purtroppo è avvenuto negli ultimi due anni”.

(Foto e video: Qdpnews.it © riproduzione riservata).
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