Viaduct, una delegazione estera alla scoperta della nostra tradizione e innovazione

La delegazione straniera in visita al lanificio di Follina

Due giorni intensi di dialogo, scambi culturali e promozione dei nostri prodotti e realtà territoriali: nelle scorse settimane la città di Pieve di Soligo ha accolto la delegazione del progetto Viaduct, iniziativa sviluppata nell’àmbito del programma di cooperazione interregionale europeo Interreg dal Comune in sinergia con altri sette partner europei e 12 stakeholder locali.

Video di Monica Ghizzo

“Valorizzare la ricerca pubblica per guidare il trasferimento tecnologico e la commercializzazione attraverso la creazione di spin-off”: il progetto Viaduct è un momento di scambio di esperienze e buone pratiche funzionali allo sviluppo locale.

La delegazione è arrivata martedì 21 novembre a Solighetto, in Villa Brandolini, per assistere a un primo convegno sul tema “Ricerca e valorizzazione delle idee: individuazione e valutazione dei risultati della ricerca con potenzialità di diventare imprese”.

“Abbiamo accolto le delegazioni che sono arrivate da diversi Paesi per proseguire questo importante progetto che permette di condividere buone pratiche che si stanno realizzando grazie al progetto Viaduct – ha dichiarato il sindaco di Pieve di Soligo Stefano Soldan -. Due giorni intensi di incontri, sopralluoghi e dialogo per avere lo stato di aggiornamento delle varie progettualità e per impostare quelle del prossimo futuro. L’obiettivo è quello di diventare sempre più internazionali cercando, attraverso il dialogo con le altre Nazioni, la condivisione di progetti e strategie che possono agevolare e diventare buone pratiche nel nostro territorio.

Le nostre progettualità future sono quelle di cercare di attivare in maniera definitiva una startup a Solighetto, incentrata nel recupero di questo borgo e nella valorizzazione, con la collaborazione del Consorzio di Tutela Docg, del suo prodotto principe: il Prosecco, portando avanti anche la sua tradizione culinaria ed enogastronomica che in questo paese ha un radicato senso di partecipazione” ha concluso il primo cittadino.

“L’obiettivo nostro è condividere delle buone pratiche per trasferire la conoscenza, prodotta nei centri di ricerca e università, al mercato, riuscendo così a valorizzarla – ha affermato Carlo Bagnoli, professore di innovazione strategica all’Università Ca’ Foscari di Venezia -. Questo è un problema degli Stati occidentali in primis, ma in Italia è particolarmente grave: abbiamo un’eccellenza nella ricerca di base, dei ricercatori eccellenti, però abbiamo un’incapacità, per questioni organizzative e del sistema finanziario, di riuscire a valorizzare questa ricerca. Altri importanti Paesi, come gli Stati Uniti, hanno capito il ruolo della nostra ricerca e stanno venendo loro a valorizzare i nostri risultati. Oggi dobbiamo capire come valorizzare i nostri risultati, le ricerche delle nostre Università”.

“È importante che questi progetti arrivino nelle nostre colline – ha detto Giuliano Vantaggi, site manager dell’Associazione per il Patrimonio delle Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene Unesco -. Progetti europei che coinvolgono tanti Stati, i quali hanno svariati siti Unesco, rendendosi conto del concetto di ‘bellezza’ dei vari Stati. Sono fondamentali questi progetti di scambio culturale perché permettono, ai territori, di crescere molto e far crescere anche i nostri ragazzi, in modo che capiscano in che mondo vivono e in che luogo meraviglioso, patrimonio dell’umanità, sono nati”.

Il giorno successivo, mercoledì 22 novembre, la delegazione straniera ha visitato due importanti realtà storiche e innovative del territorio: il Lanificio Paoletti e la Giotto Consulting di Follina.

Il Lanificio Paoletti è una storica manifattura tessile di Follina, specializzata nella creazione e produzione di tessuti in pura lana cardata a ciclo completo. Fondato nel 1795 e guidato dalla decima generazione della famiglia, il lanificio collabora con i maggiori brand di moda italiana e internazionale, coniugando la tradizione alla ricerca.

“Un incontro molto interessante e proficuo – ha affermato Paolo Paoletti, amministratore delegato del Lanificio Paoletti -. Abbiamo fatto vedere la nostra fabbrica, raccontato loro la storia della manifattura tessile di Follina che parte dal medioevo, abbiamo fatto toccare con mano le materie prime che utilizziamo, i macchinari nuovi e storici che utilizziamo nella manifattura e fatto scoprire loro l’archivio aziendale. È stato un incontro molto positivo e abbiamo notato un interesse verso il lavoro che facciamo e la storia che questo luogo ha. Speriamo che ci siano altre occasioni di incontro, scambio culturale e approfondimento che arricchiscono tutti”.

Giotto Consulting nasce a Treviso nel 2006 da un’idea dell’enologo Federico Giotto, come società di consulenza enologica e viticola per il miglioramento qualitativo e produttivo dei vini. Oggi è un centro di consulenza con sede a Farrò di Follina, ricerca e formazione in ambito enologico e viticolo. Al suo interno raggruppa persone con competenze specifiche e sinergiche. Collabora in Italia e nel mondo con aziende vitivinicole, professionisti, organismi di ricerca e università.

“Siamo felicissimi di aver avuto nostri ospiti il gruppo di lavoro del progetto europeo Viaduct – ha affermato Anna Tormena, responsabile marketing di Giotto Consulting -. Siamo in un territorio che ha una storia enologica molto importante: i primi cenni dell’esistenza della vite risalgono al ‘500. Oggi ci troviamo nel distretto spumantistico in Italia e nel mondo più importante che abbiamo, quello del Conegliano Valdobbiadene. La nostra azienda si è sviluppata con l’idea di riunire, in una struttura ben organizzata, un insieme di esperti e professionisti (enologi, agronomi, tecnici di laboratorio, esperti in design e progettazione).

Siamo un’azienda innovativa: abbiamo un’équipe di professionisti per la consulenza, non solo un unico individuo. Portiamo avanti progetti di ricerca sviluppo, nel nostro laboratorio di ricerca, sia in campo enologico che viticolo; introduciamo tecnologie e software dedicati che aiutano il nostro team a lavorare con una migliore comunicazione ed efficienza, in grado di offrire ai nostri clienti un servizio sempre più di alto profilo. Tutto questo sforzo e impegno ci ha permesso, quest’anno, di diventare una PMI innovativa che rappresenta un bellissimo traguardo per noi ma anche un punto di partenza per tutto quello che faremo nei prossimi anni” ha concluso Tormena.

(Foto e video: Qdpnews.it © riproduzione riservata).
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