Conegliano, la Scuderia Ferrari Club Prealpi Venete ricorda il campione Niki Lauda: “Rimarrà nel cuore dei tifosi”

La notizia della morte del celebre pilota austriaco Niki Lauda ha fatto ieri, martedì 21 maggio, il giro del mondo, perché se n’è andata una leggenda dello sport. Campione del mondo di Formula 1 per ben tre volte – nel 1975 e nel 1977 con la Ferrari e nel 1984 con la McLaren – è stato, inoltre, dirigente sportivo per due stagioni alla guida della scuderia Jaguar, mentre dal 2012 era divenuto presidente non esecutivo della Mercedes AMG F1.

A ricordarlo i rappresentanti delle Scuderie Ferrari Club, realtà con lo scopo di coltivare la passione di quanti si riconoscono nel mito Ferrari: tra questi anche il club Prealpi Venete, con sede a Godega di Sant’Urbano, che comprende le realtà territoriali da Conegliano e Vittorio Veneto, fino a Belluno. “Ho conosciuto molto bene Niki Lauda, in occasione di alcuni Gran Premi. – ha spiegato Maurizio Bit, presidente del club – Una persona eccezionale nella Formula 1 che sicuramente mancherà e resterà nel cuore dei tifosi”.

Sono personaggi che non si dimenticano. – ha aggiunto Bit – La cosa che ha colpito di Niki Lauda, subito dopo quel famoso incidente, il fatto di aver ricominciato a correre: una persona molto forte, sono pochi i piloti che nascono così“.

bit lauda ferrari

“Preferisco avere ancora il piede destro che un bel viso”, era la frase ripetuta dal campione, che ne sottolineava la determinazione, la passione per i motori e la forza d’animo che neppure l’incidente in pista vissuto nel 1976 era stato in grado di scalfire. Un profilo di sportivo destinato a rimanere tra le pagine della storia della Formula 1.

Soprannominato “Il computer” per la freddezza dimostrata al volante, Andreas Nikolaus Lauda aveva dovuto affrontare un terribile incidente nell’agosto del 1976: durante il Gran Premio di Germania, sul circuito del Nürburgring, a causa della poca aderenza delle gomme su un tratto di asfalto bagnato, la macchina aveva urtato una roccia a lato del circuito, prendendo fuoco a causa della fuoriuscita di benzina.

Il pilota era rimasto intrappolato nella vettura in fiamme senza casco che, nel frattempo, era sbalzato sulla pista a causa dell’urto, ed era stato estratto fuori dall’abitacolo grazie all’intervento di alcuni colleghi, in particolare di Arturo Merzario. Un incidente che gli aveva sfigurato il volto e lasciato ustioni di terzo grado su tutto il corpo: in principio le sue condizioni erano parse critiche, soprattutto a causa dell’inalazione dei fumi velenosi della benzina.

Nel corso degli anni, Niki Lauda ha disputato ben 171 Gran Premi, ma ha ricoperto anche il ruolo di imprenditore, fondando e dirigendo le due compagnie aeree Lauda Air e Niki.

Il campione è morto nella notte tra lunedì 20 maggio, e ieri, martedì 21 maggio, in una clinica zurighese: lo scorso agosto aveva subito un trapianto di polmone, a seguito di un’infezione.

(Fonte: Arianna Ceschin © Qdpnews.it).
(Foto: Wikipedia).
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