Godega di Sant’Urbano, l’appello di una mamma tunisina per il figlio autistico: “Aiutatemi a proseguire con la terapia”

Da Godega di Sant’Urbano arriva l’appello di una mamma tunisina, Saoussen Guermassi, per permettere a suo figlio di continuare a fare delle terapie fondamentali per il suo benessere psicofisico.

Saoussen, che in Tunisia lavorava nel settore del design, ha deciso di spostarsi in Italia per curare suo figlio Omar, un bambino autistico di 10 anni che ha bisogno di terapie particolari che non sono presenti nel suo Paese di origine.

La donna si è separata dal marito italiano, che è rimasto a vivere in Tunisia, e si è trovata a dover affrontare da sola una situazione molto delicata in una nazione straniera con il piccolo Omar e il fratello Rayan, di 14 anni.

“Sono arrivata in Italia 4 anni fa e ho cambiato la mia vita per curare mio figlio Omar – spiega Saoussen – Lui è seguito da ‘La Nostra Famiglia’ di Conegliano e grazie al personale della struttura, dove sono tutti bravissimi, Omar è migliorato molto. Io non ho ancora la residenza in Italia e non posso firmare certi documenti che mi servono per far continuare le terapie a mio figlio e per chiedere i benefici dell’Inps per le persone autistiche”.

La donna aveva preparato tutti i documenti necessari per andare avanti con la terapia di suo figlio ma ha spiegato che l’ex marito non le è venuto incontro, rifiutandosi di venire in Italia per firmare tutte le carte necessarie per la richiesta.

“A causa della poca collaborazione del mio ex marito, mio figlio non può più fare la terapia e si è bloccata anche la richiesta per la pensione dell’Inps – continua la mamma – Omar ha bisogno di questa terapia ma il padre ci ha scritto solo una volta in tre mesi e dopo non si è più fatto sentire. A mio figlio manca tanto la piscina e mi chiede sempre quando potrà tornare a fare i suoi esercizi. Ho chiesto aiuto anche al presidente Luca Zaia, al direttore generale dell’Ulss 2 Marca Trevigiana, Francesco Benazzi, e al sindaco di Godega di Sant’Urbano, Paola Guzzo. Spero proprio che si trovi una soluzione per mio figlio”.

“Sono una donna straniera e vivo in Italia da sola – conclude la signora – Cerco solo di aiutare mio figlio perché per lui la terapia è fondamentale. L’intervento terapeutico tiene in considerazione i punti di forza di ogni bambino o ragazzo autistico e fa veramente la differenza. Chiedo a tutti di aiutarmi perché non so più dove sbattere la testa e delle volte mi sento presa in giro. Mio figlio non deve pagare per gli errori o per il disinteresse degli adulti”.

(Fonte: Andrea Berton © Qdpnews.it).
(Foto: per concessione di Saoussen Guermassi).
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