Mareno, iniziato il processo per la morte dell’operaio asfissiato in un’autoclave. In aula il titolare dell’azienda

E’ iniziato in tribunale a Treviso, il processo per la morte di Daniel Alexandru Cojocaru, l’operaio romeno 43enne, morto asfissiato il 24 agosto 2017 in un’autoclave per la fermentazione del Prosecco, all’interno dell’azienda Cide di Mareno di Piave.

A processo accusato di omicidio colposo, il titolare Ettore Dall’Armellina, responsabile della sicurezza della cantina.

L’operaio che viveva a Cimadolmo con la moglie e due figli, lavorava alla Cide da 17 anni, era esperto ed era stato formato sulle procedure di utilizzo e manutenzione dell’autoclave.

E quindi sapeva che, dentro l’autoclave era vietato entrare senza una maschera a mandata d’aria e soprattutto senza l’assistenza di un collega pronto a intervenire in soccorso nel caso di un malore provocato dalle esalazioni rilasciate dalla lavorazione del mosto e del vino.

Eppure quella mattina d’agosto i colleghi, preoccupati perché non lo vedevano, erano andati a cercarlo e lo avevano trovato all’interno della cisterna esanime. Lo avevano subito tirato fuori, rischiando a loro volta di soffocare.

Ma purtroppo a nulla erano valsi i soccorsi, il 43enne era ormai morto. Ieri in aula è stato sentito il medico legale Alberto Furlanetto che aveva eseguito l’autopsia e che ha confermato la morte per asfissia di Cojocaru.

Sentito anche l’ispettore dello Spisal che ha spiegato come in azienda mancasse lo strumento per la misurazione dell’ossigeno negli ambienti.

Una carenza contestata dalla procura all’imputato, come quella di aver lasciato che in azienda si instaurasse una prassi pericolosa per i lavoratori, che avrebbero potuto accedere ai recipienti di vinificazione per la pulizia senza le opportune verifiche.

(Fonte: Redazione Qdpnews.it).
(Foto: archivio Qdpnews.it).
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