Formula che funziona non si cambia. E così la giunta comunale di Montebelluna ha deciso di confermare anche per quest’anno il bonus paritarie promosso dall’Assessorato alle politiche familiari.
“Anche quest’anno, dopo le positive esperienze degli anni passati, confermiamo il contributo rivolto alle famiglie che decidono di iscrivere i propri figli nelle scuole dell’infanzia paritarie: un modo per agevolare l’iscrizione a queste strutture che in larga parte risultano complementari alle scuole dell’infanzia pubbliche montebellunesi che non soddisfano integralmente la domanda di servizio educativo e formativo nella fascia di età 3-6 anni” precisa l’assessore alle Politiche familiari Andrea Marin.
In particolare, è previsto un bonus di 400 euro per le famiglie montebellunesi che scelgono di iscrivere il proprio figlio alle scuole dell’infanzia paritarie.
L’assegnazione è destinata prioritariamente alle famiglie con ISSE inferiore ai 19mila euro. Qualora dopo l’assegnazione rimangano a disposizione altre risorse, si passerà alla seconda fascia, cioè quella delle famiglie con ISEE compreso tra 19.000,01 euro e 40 mila euro.
Tra i criteri per poter beneficiare del contributo, oltre alla residenza nel Comune di Montebelluna alla data di scadenza del termine di presentazione delle domande di partecipazione e l’aver frequentato una scuola dell’infanzia paritaria per almeno 6 mesi nell’anno scolastico 2022/2023, è necessario possedere un valore ISEE minorenni inferiore a 19mila euro (per la fascia I) o compreso tra 19.000,001 euro e 40mila euro (per la fascia II).
“Il Comune stanzia anche quest’anno 24mila euro con l’obiettivo di favorire incoraggiare le famiglie montebellunesi ad iscrivere i figli alle paritarie che, assieme alle strutture statali, rivestono un importante ruolo nell’educazione e socialità dei più piccoli. – afferma il sindaco Adalberto Bordin – Un’azione di sostegno alla famiglia che da anni riproponiamo con successo e che consente ai montebellunesi di trovare un’adeguata copertura nel servizio di accudimento dei figli tra i 3 e i 6 anni”.
(Foto: archivio Qdpnews.it)
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