A Montebelluna si respira aria “metal”. Ritorno al futuro per i Tears of Blood attraverso un sound più “groove”

Il metal di questi tempi è merce rara, tutt’al più se viene cantata anche in italiano.

È il caso della band montebellunese dei Tears of Blood, che, andando controcorrente ha voluto trasmettere all’ascoltatore un prodotto nuovo che racchiude un sound “fresh” e alternativo e che, ovviamente, reincarna lo spirito del gruppo.

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Il metal da sempre considerato come musica rumorosa, distorta, primitiva, perfetta per far incazzare la società in generale, in realtà, si è sempre distinto in un sacco di sottogeneri che hanno provato a inserirsi nello stesso raggruppamento, l’obiettivo però che si è prefissato il collettivo montebellunese si distacca un po’ dal metal vecchio stampo.

Cerchiamo di far apprezzare alla gente questo genere – affermano dalla band – ma puntando su riff più “potenti” ma più “semplici” che si avvicinano molto più sul “groove”, cerchiamo di lavorare non più sui cambi di tempo bensì sull’impatto sonoro“.

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Ma il messaggio che i Tears of Blood vogliono far presente è un altro: ovvero l’importanza dei testi.

Con i nostri nuovi brani vogliamo invogliare la gente a ragionare – spiegano – portare un po’ di umanità attraverso il nostro sound“.

Ora per il gruppo si prospettano nuovi project, in attesa di poter tornare a sfondare i palchi nei live, da sempre cavallo di battaglia delle band metal. L’augurio è di poterlo fare nuovamente con il pubblico.

(Fonte: Luca Collatuzzo © Qdpnews.it).
(Video: Qdpnews.it © Riproduzione riservata).
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