AAA, cercasi nome per il progetto giovani di Montebelluna

Cercasi nome per il progetto giovani di Montebelluna

Un sondaggio online per scegliere il nome del “neonato” progetto giovani promosso dal Comune di Montebelluna e che vede come partner operativo la Cooperativa Kirikù.

Un progetto innovativo ed ampio, avviato lo scorso settembre e che proseguirà per tutto il 2024 ed il 2025 anche sulla scorta dei risultati ottenuti con l’indagine-monitoraggio sul mondo giovanile “Reboot” presentata a maggio e che ha permesso di rilevare i bisogni emergenti e definire una programmazione più puntuale delle iniziative in favore dei giovani.

Destinatari dell’intervento sono i giovani tra gli oltre 5mila presenti nel comprensorio montebellunese di età compresa tra i 14 ed i 29 anni, che decideranno di aderire alle proposte, gli stessi a cui è rivolto prioritariamente il sondaggio messo a punto da Kirikù e che l’1, 2 e 3 dicembre verrà lanciato nelle piattaforme social della Cooperativa Kirikù (Facebook: Cooperativa sociale Kirikù, Instagram: @Kiriku_coop), in collaborazione con quelle comunali (Facebook: Comune di Montebelluna, Instagram: @comunedimontebelluna) oltre che della neonata pagina Instagram del progetto (Instagram: @progettogiovanimontebelluna).

Un modo per rendere partecipato e comunitario il processo decisionale di scelta del nome del progetto che accompagnerà i ragazzi tappa dopo tappa.

“Fin dai primi giorni dell’avvio del mandato, d’accordo con l’assessore alle Politiche giovanili, abbiamo condiviso quanto fosse mai necessario ripartire dai giovani assieme ai giovani. Per questo, tolto il periodo iniziale caratterizzato dalla pandemia che ha ostacolato progetti ed attività, abbiamo allargato lo sguardo e riposto energie per organizzare iniziative ed eventi all’insegna della partecipazione e del coinvolgimento giovanile. Un’attenzione che si è poi concretizzata dapprima nell’indagine sui bisogni dei ragazzi e ora con questo progetto che mette al centro i giovani in tutte le loro dimensioni, scolastica, sociale, relazionale, familiare e ludica” dichiara il sindaco di Montebelluna, Adalberto Bordin.

“L’idea di coinvolgere i ragazzi stessi nella scelta del nome del progetto giovani che li riguarda è il segno di un modus operandi che intendiamo portare avanti con Kirikù e che va nella direzione della partecipazione, di agire sul senso di appartenenza, della collaborazione. È su questa leva che si svilupperà il progetto, cercando di interessare i giovani in primis, ma anche tutte quelle realtà del territorio che, per varie ragioni, si interfacciano con essi e che assieme ai ragazzi possono gettare le basi per contribuire a costruire il loro futuro” aggiunge Andrea Marin, assessore alle Politiche giovanili di Montebelluna.

L’approccio partecipato è infatti uno dei tratti distintivi del progetto: anche la creazione del logo del progetto verrà infatti condivisa con le classi 3H e 4H del liceo A. Veronese. I ragazzi, dopo aver incontrato gli educatori di Kirikù, sono già all’opera per costruire il logo che rappresenterà il progetto nel prossimo triennio; logo che verrà utilizzato nella promozione di tutte le iniziative, ma anche da coloro (bar, negozi, ecc.) che si dichiareranno “progetto giovani friendly” esplicitando così il loro essere a supporto delle iniziative pensate con e per i ragazzi del territorio.

“Oggi è fondamentale “preoccuparsi” di meno e “occuparsi” di più in particolare dei giovani che non sono il futuro della nostra società, ma già rappresentano un presente. Un ragazzo o una ragazza che entra nel mondo degli adulti si trova non pochi ostacoli legati al mondo del lavoro, della formazione e anche della partecipazione, ma abbiamo visto in questi anni come, mettendo in atto le giuste strategie e creando le giuste opportunità, ci troviamo di fronte a ragazzi che partecipano anche in maniera innovativa e appassionata. Dobbiamo attivare iniziative che incidano sulla loro vita, sul loro modo di pensare, sulla possibilità di dire la loro all’interno delle dinamiche della vita pubblica” commenta Mauro Gazzola, presidente della Cooperativa Kirikù.

“Dobbiamo ascoltare i giovani perché ci stanno chiedendo attenzione e aiuto e non dobbiamo trascurarli. È necessario dare spazio alla loro unicità e alle loro fragilità, comprendendo anche le radici del disagio, le sue molteplici manifestazioni, in attesa di risultati inaspettati e magari sorprendenti. La vita dei giovani vede loro per primi esperti della loro condizione e del loro tempo e dobbiamo imparare a fidarci, ad esserci, mantenendo il nostro ruolo da adulti di riferimento, offrendo presenza, opportunità di espressione e partecipazione”, aggiunge la dottoressa Elisa Guizzo, educatrice della Cooperativa Kirikù referente del progetto.

Nel frattempo, sono in partenza alcuni tavoli tematici tra le associazioni (e non solo): sport&giovani, educazione&giovani e cultura&giovani che vogliono essere fucina di nuove idee, di riflessioni ed iniziative rivolte ai giovani 14-29, spazi in cui mettere in circolo le proposte a loro dedicate e pensare ad attività comuni da realizzare.

Il primo appuntamento è fissato per sabato 25 novembre alle ore 10.30 presso la Sala conferenze di Casa Roncato dove la cooperativa Kirikù incontrerà le associazioni sportive di Montebelluna per raccontare il metodo di Sport4all, frutto dello studio e della sperimentazione di un anno di progetto di inclusione per potenziare l’integrazione e l’educazione attraverso lo sport, svolto dalla Cooperativa Kirikù in collaborazione con altre realtà europee. I partner includono la Cooperativa Kirikù per l’Italia, InnvoVED per la Grecia, TPV Volley Novo Mesto per la Slovenia, Mar Violeta per la Spagna e l’Associazione Europea per la Democrazia Locale (ALDA) in Francia.

Il tavolo sport&giovani punta a riunire le associazioni e le agenzie sportive che credono fortemente nel grande potenziale educativo dello sport. Si tratta di un vero e proprio strumento attraverso il quale i bambini e i ragazzi possono imparare a superare sé stessi, a concentrare l’azione in direzione di un obiettivo da raggiungere, abituandoli al rispetto delle regole, rendendoli più responsabili.

(Foto: archivio Qdpnews.it).
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