Il progetto del nuovo teatro di Montebelluna continua ad accendere il dibattito in città con un ulteriore intervento del gruppo di minoranza Democratici per Montebelluna.
“Abbiamo studiato la convenzione con Banca Intesa – sottolineano i Democratici -. Il Comune rischia di perdere i fondi e ricevere una richiesta di risarcimento danni? L’amministrazione ha cancellato dal documento strategico la previsione di realizzare il nuovo teatro senza informare nessuno. L’abbiamo scoperto e riportato durante l’ultimo consiglio comunale. La convenzione siglata con Banca Intesa impegna il Comune a realizzare in due anni l’opera prevista nella bozza di progetto presentata al momento dell’accordo”.
“Infatti il testo stesso la richiama – continuano -. Il mancato rispetto della convenzione riconosce alla Banca il diritto di recedere con una semplice comunicazione e la facoltà di chiedere un risarcimento. Nutriamo grandi preoccupazioni e ci domandiamo se il Comune di Montebelluna rischi di perdere i milioni avuti e ricevere una richiesta di risarcimento danni. Presenteremo un’interrogazione per chiedere chiarimenti all’amministrazione, come intende procedere ora e se è in atto un confronto con Banca Intesa. Si sta delineando uno scenario preoccupante”.
Non si è fatta attendere la risposta del sindaco Adalberto Bordin (in foto), che ha voluto rassicurare la cittadinanza.
“Ha dell’incredibile – sottolinea il primo cittadino – il continuo piagnisteo da parte degli esponenti della minoranza sul tema del teatro cittadino, visto che – forse se lo dimenticano! – se c’è una questione teatro è grazie all’amministrazione di centro-destra che ha interloquito con Intesa Sanpaolo e ha raggiunto nel 2019 quell’accordo di cui continuano a chiedere conto”.
Bordin ha ribadito che i 5,5 milioni di euro per realizzare il teatro sono stati ottenuti dall’amministrazione precedente quando il Pd sedeva in opposizione.
“Mai ho detto che il teatro non si farà – continua il sindaco -, prova ne è che il progetto è inserito nell’ultimo Piano triennale delle opere pubbliche. Altra cosa che il Pd dimentica è che il piano di liquidazione delle tranche da parte di Intesa Sanpaolo è stato rimodulato nell’estate del 2021, quando l’istituto di credito – viste le circostanze provocate dalla pandemia che avevano impedito al Comune di avviare il cantiere – è venuto incontro alle richieste del Comune, completando, comunque, i versamenti per i complessivi 5.5 milioni”.
“Facciamo chiarezza di fronte al fumo sparso dal Pd – aggiunge -: è una rinegoziazione che è stata discussa e approvata anche in consiglio comunale il 18 agosto del 2021. Gli unici astenuti sono stati gli esponenti di minoranza, tra cui spiccano gli stessi consiglieri Pd che ora rivendicano di avere avuto un ruolo attivo per il destino del teatro. Ricordo inoltre che il cronoprogramma aggiornato, a causa degli impedimenti di forza maggiore legati alla pandemia, prevede la conclusione del teatro entro il 2025“.
“Doverosamente avvieremo un’interlocuzione con Intesa Sanpaolo – prosegue – senza bisogno che ce lo ricordi il Pd e lo faremo prossimamente, perché in questi ultimi due anni siamo stati impegnati ad indirizzare le energie verso gli 11 progetti finanziati dal Pnrr per circa 12 milioni di euro e che ci hanno costretto a dover reperire oltre 3 milioni di risorse aggiuntive per coprire l’aumento dei costi delle materie prime per concludere i cantieri”.
“Ora – conclude -, è giunto il momento che il Pd esca allo scoperto, evitando come al solito di cambiare opinione in base alle convenienze: vuole o non vuole il teatro? Vuole o non vuole la sicurezza nelle scuole? Avrebbe forse voluto che destinassimo le risorse comunali per avviare e concludere il cantiere del teatro anziché investire in efficientamento energetico ed edilizia scolastica? È bene che risponda una volta per tutte, soprattutto nel rispetto dei cittadini”.
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