Auditorium gremito per l’incontro con Cottarelli: “Stiamo all’inizio di una leggera recessione ma non mi aspetto la tempesta perfetta”

L'auditorium della biblioteca di Montebelluna gremito
L’auditorium della biblioteca di Montebelluna gremito

Auditorium della biblioteca di Montebelluna gremito per l’incontro di ieri, lunedì 13 febbraio, con il senatore ed economista Carlo Cottarelli che ha parlato della situazione economica dell’Italia.

L’evento, al quale ha partecipato anche Gianluca Toschi, esperto di distretti industriali e internalizzazione delle PMI, è stato organizzato dal Circolo Pd di Montebelluna, soddisfatto per l’ottima risposta di pubblico.

Cottarelli ha parlato della ripresa economica dell’Italia dopo la pandemia, un fenomeno trainato dalle piccole e medie imprese italiane che hanno saputo riorganizzarsi.

“Al contrario delle crisi precedenti – ha affermato il noto economista -, noi abbiamo ricevuto una valanga di soldi dalle istituzioni europee. Nel 2019 il deficit pubblico era di 26 miliardi, l’anno dopo si è saliti a 160 miliardi. Nel 2020 la Banca centrale europea ha comprato titoli di Stato per un importo di circa 170 miliardi e altri 25 miliardi sono arrivati dall’Ue. Sono arrivati quindi 195 miliardi quando allo Stato italiano ne servivano 160 per finanziare il deficit. Non era mai successo”.

“Nel 2020 lo Stato è riuscito a rimborsare addirittura parte del suo debito nei confronti del settore privato – continua -. Nel 2021 è successa più o meno la stessa cosa. Questi soldi sono serviti per pagare i vari aiuti e ristori, le maggiori spese sanitarie e di investimento che lo Stato è riuscito a fare, oltre ai bonus (110%, il bonus facciate eccetera). Questo ha dato una grande spinta all’economia e ha consentito all’Italia di uscire dalla crisi anche più rapidamente di altri Paesi. Noi nella prima metà del 2022 avevamo recuperato il livello di Pil che avevamo a fine 2019”.

Cottarelli ha spiegato che il mondo intero, dopo la pandemia, è cresciuto più rapidamente di quanto si pensasse.

Tutto bene? – prosegue -. Andava tutto bene se non fosse per una nostra vecchia ‘amica’ che è tornata a farci visita: l’inflazione. Sto parlando dell’aumento dei prezzi, di cui ci siamo accorti tutti, che ha conseguenze molto dannose per chi ha reddito fisso e per chi ha risparmiato e ha depositi in banca il cui valore viene eroso dall’inflazione. Qual è stata l’origine del ritorno dell’inflazione che non vedevamo da 20 anni? Perché sono aumentati i prezzi delle materie prime già nel 2021, prima della guerra in Ucraina?”.

“La mia interpretazione è che questo aumento del prezzo delle materie prime – sottolinea – è stato l’effetto di una cosa positiva ma esagerata: tutti i Paesi del mondo hanno fatto delle politiche molto espansive, dando potere di acquisto fondamentalmente a famiglie e imprese (a partire dagli Usa). Si è esagerato e questo aumento della capacità di spendere ha colpito prima i prezzi delle materie prime, perché gli stessi sono determinati giorno per giorno, ora per ora su mercati internazionali dove la domanda e l’offerta si incrociano e, se la domanda eccede l’offerta, i prezzi vanno su subito”.

“Per i prezzi della maggior parte delle cose che noi compriamo – aggiunge -, che sono prezzi di listino, ci vuole tempo perché la domanda abbia un impatto sui prezzi. Se c’è troppa domanda per certi prodotti, quello che succede è un razionamento. E questo è successo nel 2021. La risposta standard all’inflazione è stata quella di aumentare i tassi di interesse, questo frena la domanda e rallenta i prezzi. Inizialmente le banche centrali (Usa e Ue) hanno cercato di temporeggiare per evitare di uccidere la ripresa economica. Poi è scoppiata la guerra in Ucraina che ha dato un’ulteriore spinta ai prezzi”.

“Per paura di non ricevere più gas da Putin – continua -, che iniziava ad aprire e chiudere i rubinetti, imprese e grandi società hanno cominciato a comprare gas ad un prezzo straordinario che ha dato un’altra ondata all’inflazione. Allora le banche centrali hanno deciso di aumentare i tassi di interesse. Questa decisione è stata presa prima negli Usa e poi in Europa. Io credo che di fronte a questi livelli di inflazione la Bce non poteva continuare a mantenere tassi di interesse a 0”.

Per Cottarelli l’Europa ora sta attraversando l’inizio di una leggera recessione, come è avvenuto l’anno scorso negli Usa.

“In questo trimestre – conclude – mi aspetto di essere ancora deboli però senza cifre catastrofiche come con la recessione del 2011/2012. Il governo dice che quest’anno in media cresceremo dello 0,6%: credo che questo sia possibile. La tempesta perfetta, il crollo, io al momento non me lo aspetto. Gli elementi di incertezza sono due e il primo è che le banche centrali esagerino nell’aumentare i tassi di interesse. Il rischio principale che io vedo, però, riguarda ancora quello che può succedere in Ucraina con una nuova ondata di acquisti precauzionali e speculativi a causa delle minacce di Putin di chiudere il gas”.

“Un bellissimo evento – ha commentato il consigliere comunale del Pd montebellunese Davide Quaggiotto -. Sala piena e due relatori eccezionali che ci hanno permesso di capire meglio il quadro economico e offerto molti spunti utili anche per l’attività amministrativa. Grazie a tutti i rappresentanti delle categorie economiche e dei sindacati che hanno portato una loro testimonianza. Grazie anche ai partecipanti e ai volontari che hanno contribuito a organizzare l’iniziativa”.

(Foto: Qdpnews.it © riproduzione riservata).
#Qdpnews.it

Total
0
Shares
Articoli correlati