Sgomento e incredulità a Montebelluna per la notizia dell’espulsione di un cittadino marocchino che frequentava un centro culturale islamico della città, per motivi di sicurezza dello Stato.
Già ieri sera il Viminale è uscito con una breve nota nella quale informava dell’accaduto.
“Espulso – si legge nella nota -, per motivi di sicurezza dello Stato, un cittadino marocchino in Italia dal 2020. Attenzionato dalla Polizia di Prevenzione per le sue posizioni religiose integraliste e oltranziste, aveva mostrato atteggiamenti di intolleranza nei confronti di simboli cristiani e il proposito di commettere azioni offensive, destando preoccupazione tra i frequentatori della moschea di Montebelluna”.
Questa mattina la Questura di Treviso ha confermato che ieri, mercoledì 22 novembre, è stata eseguita dalla Digos e dalla Polizia di Treviso la cattura di un uomo di Montebelluna sospetto radicalizzato per terrorismo.
Dopo la cattura, l’individuo è stato espulso dal territorio nazionale e sarebbe stato riportato nel suo Paese, il Marocco, in aereo.
L’esecuzione è stata ordinata direttamente dal Ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, che ha il potere di espellere un sospettato per motivi di sicurezza nazionale con il nullaosta del giudice di pace.
“È una notizia inquietante e preoccupante – afferma il sindaco Adalberto Bordin (in foto) -. Mi preme ringraziare tutte le Forze dell’ordine che hanno partecipato a questa operazione. Tengo a sottolineare che a Montebelluna siamo tolleranti, lo abbiamo dimostrato anche alcune settimane fa in occasione della Giornata del Dialogo Islamo-Cristiano. Non siamo però tolleranti nei confronti degli intolleranti – conclude -: questo deve essere ben chiaro. Credo che non si debba creare allarmismo, conosciamo tutti la bontà e l’impegno delle nostre forze dell’ordine. Noi, per quanto di nostra competenza, continueremo con le operazioni congiunte tra Polizia locale e Arma dei Carabinieri per garantire la sicurezza dei nostri cittadini”.
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