Ambizioni oltre il confine per le aziende vinicole: il collegamento con l’imprenditore Armando Serena

L’epidemia ha colpito, direttamente o indirettamente, qualsiasi settore merceologico, compreso quello relativo alle risorse alimentari, ma in un territorio come la Marca, dove il mestiere vitivinicolo è una delle basi non soltanto dell’economia, ma anche della storia e della cultura, alcune aziende operanti in questo campo non si sono inginocchiate all’ascia dell’isolamento e hanno continuato a pianificare strategie di produzione, ma soprattutto di marketing, per cavalcare al meglio l’ambita e sperata rinascita.

Non è un caso che proprio in questi giorni attraverso i media statunitensi si sia diffusa una notizia alquanto sorprendente: la richiesta del Prosecco Doc negli Usa, secondo queste fonti, starebbe per raggiungere quella dello champagne francese.

Per quelle etichette che lavorano molto con l’estero, questa prospettiva potrebbe trasformarsi da speranza a obiettivo e questo periodo di stallo potrebbe rivelarsi un buon momento per capire la strategia giusta per raggiungerlo: a parlarne con Qdpnews.it, in collegamento Skype è Armando Serena, un imprenditore, nodo di un albero genealogico legato alla vite da ben 135 anni, titolare della storica Montelvini di Venegazzù ed ex-presidente del Consorzio Asolo Montello.

“Al termine della settimana scorsa abbiamo spedito gli ultimi ordini, ma l’attività commerciale prosegue anche durante questo periodo, tramite nuovi mezzi di comunicazione come Skype e il sistema VPN”, afferma l’imprenditore, sostenendo che sarebbe da considerare positivo, per le aziende tradizionali, questo fenomeno di avvicinamento alla tecnologia.

Serena, inoltre, considera un altro aspetto importante dello smart working, essenziale per le aziende di grandi dimensioni: la possibilità di comunicare con gli istituti bancari, per quanto riguarda, per esempio, i rapporti createsi in seguito a finanziamenti o altre operazioni, che in questo periodo, dichiara Serena, potrebbero essere molto vantaggiose perché a interesse bassissimo.

Sul futuro del distretto del Montebellunese l’imprenditore pone come prioritario un ragionamento sulla liquidità che servirà al mercato per colmare il vuoto di questi mesi, dando anche un suo calcolo delle somme necessarie: “Mi rassicura il fatto che a Shangai già dopo poche settimane parlino di un recupero pari al 90 percento, con l’unica precauzione del monitoraggio e delle precauzioni davanti alle attività”.

Armando Serena risponde anche a un tema che è stato ampiamente esplorato per quanto riguarda la Sinistra Piave, anche durante e in seguito all’iter per la candidatura Unesco, ossia il rapporto tra valorizzazione del prodotto e quella del territorio.

“Ciò che ci contraddistingue è che la nostra terra, il Montello, ha senz’altro delle peculiarità uniche”, spiega, anche prendendo spunto dall’esperienza alla presidenza di un consorzio parallelo a quello del Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore Docg: “Un altro vantaggio da non sottovalutare viene dal fatto che siamo associati al nome di Asolo, che è semplice, corto e da sempre internazionale”.

Passando dalle parole in qualità di imprenditore, con oltre cinquant’anni di lavoro, a comune cittadino, Serena conclude con un commento positivo e carico di speranza: “Durante la mia vita ho visto vari momenti di grande difficoltà, sia per il lavoro che per tutto il resto, e anche se questo è senza dubbio il peggiore, fasi come questa ci insegnano ad apprezzare anche le piccole cose”.

(Fonte: Luca Vecellio © Qdpnews.it).
(Foto e video: Qdpnews.it © riproduzione riservata).
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