L’appello di Rayhane al CombinAzioni Festival: “In Iran le violenze continuano, aderite all’iniziativa del 16 settembre”

L’attivista iraniana Rayhane Tabrizi

Mercoledì 13 settembre il parco di Villa Binetti a Montebelluna ha ospitato la proiezione del docufilm di Nahid Persson dal titolo “Be My Voice“.

L’evento, organizzato con la collaborazione di Pordenone Docs Fest/Cinemazero, rientrava nel programma dell’edizione del 2023 di “CombinAzioni Festival“.

Il docufilm racconta la storia di Masih Alinejad, una giornalista e attivista iraniana in esilio.

Una terra senza libertà – si legge nella nota di commento all’opera -. Una voce che diventa milioni di voci. La giornalista e attivista Masih Alinejad è la voce di milioni di donne iraniane che si ribellano contro l’hijab. Guidando dall’esilio uno dei più grandi atti di disobbedienza civile nell’Iran di oggi, Masih usa la sua libertà per impedire che il silenzio soffochi la protesta nel suo Paese. Ma il coraggio, ovviamente, ha un prezzo: Masih e i suoi familiari devono fare i conti con le minacce di un regime oppressivo e violento”.

L’evento è stato organizzato a pochi giorni dal primo anniversario della morte di Mahsa Amini, giovane iraniana arrestata il 13 settembre del 2022 dalla polizia religiosa di Teheran (dove si trovava con la sua famiglia in vacanza) a causa della mancata osservanza della legge sull’obbligo del velo.

Dopo essere stata arrestata per aver indossato l’hijab in modo sbagliato, Mahsa è stata condotta in una stazione di polizia, morendo in circostanze sospette il 16 settembre, dopo tre giorni di coma.

Da quel giorno l’Iran non è stato più lo stesso: la popolazione è scesa in strada per denunciare la crudeltà del governo che ha risposto pesantemente con arresti, condanne a morte e altre violazioni di diritti umani che hanno inorridito il mondo intero.

Dopo la proiezione del docufilm, il pubblico presente ha potuto ascoltare la testimonianza dell’attivista iraniana Rayhane Tabrizi.

Tabrizi, nata a Teheran, dopo essersi laureata in interpretariato ha fatto la hostess per i voli internazionali di Iran Air, fino al suo arrivo in Italia, dove è diventata deal manager di una multinazionale.

Dall’uccisione di Mahsa Amini, Rayhane è diventata una delle attiviste dei dissidenti iraniani in Italia, partecipando attivamente a numerose manifestazioni e dibattiti e organizzando eventi per ampliare la voce delle donne in Iran tramite l’associazione Manaà, che ha fondato e di cui è presidente.

“Abbiamo presentato il docufilm ‘Be My Voice’ in occasione di CombinAzioni Festival – ha commentato Rayhane – per parlare della situazione delle donne iraniane. Da mesi i media occidentali non si concentrano sull’Iran, dicendo che le proteste nel Paese si sono fermate. In realtà non è così: grazie al coraggio e allo sforzo delle donne, accompagnate dal supporto di alcuni uomini, siamo riusciti a combattere per un anno intero contro il regime al potere in Iran. Uomini e donne, gli uni accanto alle altre”.

“Ovunque vi troviate – conclude -, vi invito ad aderire all’iniziativa del 16 settembre, ad un anno dalla morte di Mahsa Amini, contro il regime iraniano. Siate con noi e parlate dell’Iran: non si devono spegnere i riflettori su quello che sta vivendo il mio popolo”.

(Foto e video: Qdpnews.it ©️ riproduzione riservata).
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