Le fermate degli autobus saranno più sicure. I sindaci dei dieci comuni che fanno parte della Strategia Integrata di Sviluppo urbano Sostenibile (Sisus), con capofila Montebelluna, si sono incontrati per mettere a punto il progetto da due milioni di euro che prevede l’installazione di nuovi impianti di videosorveglianza nei luoghi del trasporto pubblico.
Si tratta di un progetto che funziona in base alla formula del co-finanziamento regionale, per cui la Regione Veneto mette 1 milione di euro, l’altro milione di euro è a carico dei Comuni, in base al numero di impianti tecnologici che si intendono acquistare.
“La nostra area Sisus è profondamente diversa rispetto alle altre perché ha la configurazione urbanistica dell’area diffusa – sottolinea il sindaco di Montebelluna, Marzio Favero -. A differenza delle altre città capoluogo nelle quali è presente il controllo sociale, cioè quello condotto a colpo d’occhio e che è assicurato dall’alta densità abitativa, nella nostra realtà, al di fuori dei centri cittadini, vi sono fermate degli autobus che non sono presidiate. Questo rappresenta un problema, soprattutto in relazione alle fasce più deboli dell’utenza, leggasi minorenni ed anziani”.
“I sistemi di video sorveglianza saranno messi anche a bordo degli autobus – sottolinea -. Nella città di Montebelluna, così come in quella di Castelfranco Veneto, l’investimento più importante sarà sostenuto presso le stazioni degli autobus. A Montebelluna la stazione degli autobus è a ridosso della stazione ferroviaria, dove si è già visto un potenziamento dell’impianto di videosorveglianza con l’installazione di 22 telecamere; nel 2021 Mom prevede il rifacimento della stazione delle corriere e con l’occasione saranno installate una serie di nuove telecamere, anche con visione notturna, dotate di Ocr, cioè un programma di riconoscimento di ultima generazione che consente di rilevare qualsiasi movimento in atto. Le altre 20 telecamere circa, sempre a Montebelluna, saranno distribuite presso le diverse fermate, sia urbane, sia extraurbane”.
“Le nuove telecamere – prosegue Favero -, che sostanzialmente per le proprie caratteristiche e capacità sono dei veri e propri computer, sono dotate di 4 oculari, di visione a 360 gradi, ad alta definizione, in grado cioè di registrare anche in assenza di luce. Questo significa che, non solo saranno utili per presidiare le fermate delle corriere, ma altresì garantiranno il controllo dell’intera area dove verranno posizionate”.
I sindaci hanno inoltre convenuto nella necessità di adottare le stesse tecnologie, hardware e software, in modo da dare vita ad un network di sorveglianza in grado di unire tutti i Comuni, affinché la Polizia locale ed i Carabinieri possano disporre di un sistema integrato in grado di rilevare i movimenti dei soggetti sospetti che utilizzano il sistema di trasporto pubblico e in più di intercettare gli autoveicoli che passano davanti alle telecamere muovendosi da un Comune all’altro.
“Questa è solo una delle azioni della Sisus – conclude Favero -, a breve ci confronteremo anche sui temi della smart city, con i progetti Mydata e Mycity: una dimostrazione ulteriore, se serviva, che la capacità di dialogo tra gli enti locali è una straordinaria risorsa, specie negli anni della crisi”.
(Fonte: Flavio Giuliano © Qdpnews.it).
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