I Carabinieri della Stazione di Montebelluna hanno denunciato per lesioni personali un 63enne del luogo: l’uomo, gravato da pregiudizi per delitti contro il patrimonio, nella mattinata di venerdì 1° dicembre, mentre un veterinario dell’Ulss 2 Marca trevigiana stava effettuando la verifica del microchip di un cane di sua proprietà, avrebbe liberato altri cani che hanno aggredito il sanitario.
Secondo quanto finora appreso, il veterinario, esperto professionista in servizio nell’area montebellunese, si era recato in una proprietà della città per verificare lo stato di presunta aggressività di un cane meticcio, esemplare al quale era stato attribuito un morso ai danni di una terza persona.
Mentre si apprestava a effettuare i controlli del caso all’esemplare sopracitato all’interno dell’abitazione, il veterinario sarebbe stato aggredito da altri quattro cani, tutti meticci e di varia taglia.
Il medico sarebbe stato morso contemporaneamente da più esemplari, anche sul volto, e la sua convalescenza potrebbe durare almeno una decina – quindicina di giorni a causa delle ferite lacerocontuse e dei tanti punti di sutura a cui ha dovuto sottoporsi.
Il Servizio Veterinario dell’Ulss 2 descrive questo comportamento dei cani con il termine di “effetto branco”, ovvero un’”autostimolazione” degli esemplari verso un’aggressività non gestita dal proprietario.
“Il collega intervenuto ha una grande esperienza nella gestione dell’aggressività dei cani – ha spiegato il direttore del Servizio Veterinario dell’azienda sanitaria, Luca Buffon -. Ribadisco che la pericolosità di un cane non dipende dalla taglia o dalla razza, ma dalla gestione o dall’assenza di controllo educazionale da parte del proprietario”.
A seguito degli accertamenti eseguiti dai militari dell’Arma, tutti i cani coinvolti nella vicenda sono risultati privi di registrazione e di copertura assicurativa per eventi del genere.
(Foto: archivio Qdpnews.it).
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