Mercato alimentare, il sindaco: “Ritorno in centro? Non se ne parla fino al 30 luglio, quando scadrà il Dpcm”

Quando si tocca il mercato a Montebelluna è come toccare un’istituzione. Fa parte della storia della città, delle sue tradizioni e della sua cultura. Così lo spostamento forzato dall’emergenza sanitaria che ancor oggi perdura fa molto discutere.

Una discussione che coinvolge gli stessi cittadini e, in primo luogo, i commercianti ambulanti e gli esercenti dei locali pubblici del centro storico.

In prevalenza sono coloro che vorrebbero un ritorno alla “normalità”, e cioè i banchi alimentari e dei fiori disseminati tra le piazze, ma numerosi sono anche quelli che, tutto sommato, sono contenti della nuova sistemazione.

“Fino al 30 luglio – spiega il sindaco Marzio Favero – è in vigore l’attuale Dpcm e fino ad allora non si prevedono cambiamenti. Per poter fare il mercato avevamo queste soluzioni, in quanto il vecchio mercato non rispondeva ai requisiti minimi. Sono norme non introdotte dai Comuni. Già così l’amministrazione comunale è tra l’incudine e il martello, tra chi cioè non vorrebbe il mercato perché lo ritiene fonte di possibili nuovi contagi e chi vorrebbe invece si tornasse come prima. Invito tutti alla pazienza e al buon senso, nella speranza che presto l’emergenza diventi solo un brutto ricordo. Tuttavia, al momento, la situazione non è ancora cambiata, basta andare negli ospedali per osservare che i livelli di attenzione stanno nuovamente crescendo. La strategia migliore per evitare un nuovo lockdown è la prevenzione”.

kinesiostudio nuovo

“È l’unico mercato della zona che è ancora transennato e non si capisce il perché – dice Flavio, titolare di una bancarella di fiori – Se l’obiettivo della nostra permanenza in piazza Martiri è evitare assembramenti, certamente nel nostro vecchio posto di piazza Negrelli avremmo meno ammassamento di persone. Lo stesso problema l’avevamo a Castelfranco, abbiamo fatto una riunione in municipio e abbiamo trovato una soluzione. Molte bancarelle di frutta e verdura non vengono neanche più e forse, se la situazione si allenterà, li rivedremo a settembre”.

Anche Giordano vende fiori e ora si ritrova in piazza Martiri: “Non capisco perché continuiamo a essere qui – dice -. È una disperazione, il fatturato è molto diminuito ma il plateatico ha sempre lo stesso costo”.

Bonan, abbigliamento pronto moda donna, ha il suo banco nel cuore della città, ma è solidale con i suoi colleghi migrati nel piazzale sottostante la biblioteca: “Ritengo fosse migliore la sistemazione di prima, con i banchi alimentari piuttosto sparsi nel centro. Una situazione che certamente creerebbe meno assembramento rispetto a quella attuale”.

IMG 20200729 094928 copy

Solidarietà che arriva anche da diversi cittadini e che lamentano, in piazza Martiri, l’assenza di servizi igienici.

“C’è chi si lamenta e chi è contento così – dice Queri, titolare di un banco di frutta e verdura -. Certamente, chi fa la spesa alimentare compra e se ne va, difficilmente va anche in centro con le borse piene a vedere i banchi dell’abbigliamento. I settori misti come merceologia sono probabilmente la soluzione migliore per tutti”.

Chi, invece, è personalmente pienamente soddisfatto della nuova disposizione è Mirko, che con il resto della famiglia proveniente dal Bassanese conduce una bancarella di scarpe: “La piazza delle scarpe (piazza Petrarca -ndr) è molto migliorata grazie all’emergenza sanitaria. Ora c’è più spazio, più circolazione di persone. Certamente avere il settore alimentare lontano non agevola, ma siamo ancora in una fase di emergenza e occorre portare un po’ di pazienza. Con gli altri colleghi stiamo chiedendo al Comune di mantenere, in piazza Petrarca, l’attuale situazione. La disposizione lungo tutto il perimetro della piazza era in progetto, da parte del Comune, anche prima del lockdown”.

 

(Fonte: Flavio Giuliano © Qdpnews.it).
(Foto: Qdpnews.it © riproduzione riservata).
#Qdpnews.it

Total
0
Shares
Articoli correlati