Montebelluna, 38enne escursionista “incrodata”, la toglie dai guai una squadra del soccorso alpino

Sono rientrate in tarda serata le e squadre del Soccorso alpino di Belluno impegnate ieri pomeriggio in due interventi in successione. Alle 15.20 è scattato il primo allarme dalla Centrale del Suem per una escursionista 38enne di Montebelluna che, dalle prime informazioni, era incrodata sopra Ponte Mis, a Sospirolo, in località Rosse Alte.

Arrivati sul posto, 8 soccorritori si sono divisi in squadre per avviare la ricerca da diversi punti. In parte con la condivisione della posizione ottenuta ricontattando la donna al cellulare, in parte dalla descrizione del tragitto da lei effettuato, dal fatto che vedeva il Lago di Vedana e si trovava sul versante a sud, i soccorritori sono risaliti al suo percorso.

Partita con l’intenzione di raggiungere Casera Nusieda, l’escursionista montebellunese, aveva però imboccato la normale allo Spiz di Vedana, che aveva poi abbandonato seguendo i cartelli gialli del divieto di caccia del Parco, che ogni cento metri segnano lo spigolo ovest dello Spiz.

Andando avanti la donna si era poi spostata, finendo al centro del versante sud, sopra la placca liscia chiamata l’Orologio, a 1.100 metri di quota. Lì si era fermata contattando il 118. Dopo averla individuata e raggiunta, la squadra l’ha assicurata e dotata di caschetto e con lei ha percorso a ritroso la traccia seguita all’andata fino a reinnestarsi sulla normale e scendere a valle.

Completato il primo intervento, i soccorritori sono stati inviati a Mel, poiché una coppia di Belluno, 57 anni lui, 63 lei, durante un giro ad anello, che contemplava come punto di passaggio Casera Beta, arrivata a un bivio non sapeva più come proseguire per rientrare a Cordellon, temendo di sbagliare direzione. Anche qui in pochi minuti completata l’operazione.

(Fonte: Redazione Qdpnews.it).
(Foto: Soccorso Alpino delle Dolomiti).
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