Avrebbe approfittato della disabilità mentale di un amico per farsi dare somme di denaro.
Per questo un 47enne montebellunese era finito a processo con l’accusa di circonvenzione d’incapace. Reato che è stato derubricato in quello di truffa dal giudice che ha condannato l’uomo, difeso dall’avvocato Alessandra D’Aversa, a una pena di 4 mesi di reclusione convertiti in 8 mesi di libertà vigilata.
I fatti risalgono all’ottobre del 2014 quando il 47enne, seguito da un centro di igiene mentale, conosce in una cooperativa sociale la vittima, un 44enne in condizioni di inferiorità mentale.
Sarebbe in quell’ambiente che l’imputato, avrebbe chiesto al 44enne piccole somme di denaro in cambio di gadget sportivi, maglie e cappellini coi loghi delle squadre di calcio, che però non gli avrebbe mai procurato.
Non solo, l’uomo gli avrebbe chiesto soldi anche per comprare le stampelle o le medicine per la madre disabile. Riuscendo così in poco tempo a farsi dare 2830 euro dall’amico.
L’uomo, che ha anche un precedente per rapina per il quale è stato in carcere, è finito a processo con l’accusa di circonvenzione d’incapace che il giudice ha derubricato in truffa.
(Fonte: redazione Qdpnews.it).
(Foto: archivio Qdpnews.it).
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