Montebelluna, la giovane Laura Omacini selezionata per la residenza d’artista promossa dal MeVe assieme alla Fondazione Bevilacqua La Masa

Laura Omacini è stata selezionata per la residenza d’artista promossa dal MeVe, Memoriale Veneto di Villa Pisani a Montebelluna.

La giovane artista emergente è la protagonista dell’appuntamento di oggi, sabato 11 settembre alle 11 al MeVe, Memoriale Veneto della Grande Guerra, di Montebelluna, promosso nell’ambito di Combinazioni Festival giunto alla sua settima edizione. Assieme a lei, la curatrice e critico d’arte Gabi Scardi e il moderatore Stefano Coletto (Fondazione Bevilacqua La Masa – Istituzione del Comune di Venezia).

Il progetto di promozione artistica del Comune di Montebelluna, assessorato alla Cultura, in collaborazione con la Fondazione Bevilacqua La Masa di Venezia, prevede la residenza presso il MeVe per realizzare un’opera che in contemporanea prenda spunto dai temi del Festival ed entri poi a far parte delle collezioni del Memoriale.

L’incontro con Gabi Scardi e Stefano Coletto approfondirà il ruolo della residenza nell’arte contemporanea per la produzione di opere che nascono dalla particolare sensibilità con cui l’artista conosce e interpreta un territorio.

Il tema scelto, lo stesso del Festival Combinazioni, sarà legato alle parole fraternità e comunità, a partire dal bisogno di un rinnovato sistema di relazioni tra esseri umani e, più in generale, viventi. In particolare, l

L’artista selezionata ha proposto un’opera che si ponga in dialogo con una delle sale del MeVe: “Il progetto – spiega Laura Omacini – prevede la creazione di un’installazione a parete composta da più elementi in dialogo tra loro e con l’ambiente circostante, i cui soggetti saranno ispirati ad immagini che rimandino alle geografie del vivente, e quindi a venature, marmorizzazioni, radici, trame create dalla linfa sulla foglia, manti, increspature delle onde o, come in esempio, nuvole; a simboleggiare l’ineleggibilità di qualsivoglia confine alla natura, che tutto riunisce e parifica“.

“Il prototipo presentato – prosegue l’artista -, realizzato in legno e carta, si offre quale tassello di un possibile monumento a quel minuto di silenzio che si rispetta quando accade qualcosa di indescrivibilmente doloroso nella vita della comunità. Il lavoro si compone di circa 60 piccole pagine bianche (come quella detta “di rispetto” solitamente situata al principio di un volume scritto, e che richiama al rapporto intrinseco che intercorre tra scrittura e storia) e su ognuna sarà posto un segno, un orecchio, che permette di scorgere l’intervento pittorico sottostante, realizzato a olio su tavola“.

“La scelta dei materiali semplici, vegetali e casalinghi, è tesa al ritrovamento di una dimensione di intimità, discrezione e riguardo; qualità rimesse in discussione durante il confinamento dovuto all’emergenza sanitaria, e che riscopriamo essere solo apparentemente introverse, poiché fondamentali al fine di predisporre all’ascolto, e con questo all’attenzione, alla cura, all’aiuto. Attraverso l’accostamento di più corpi – conclude Laura Omacini -, si propone la realizzazione di un’opera strutturata sull’unione delle parti, che esalti la natura cosmologica e interdipendente del rapporto tra gli uomini, i popoli, gli animali e l’universo tutto”.

(Foto: Combinazioni Festival).
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