Montebelluna, nuovo plesso scolastico delle frazioni di Biadene e Pederiva: una scuola immersa nel bosco

Una scuola immersa nel bosco, ecco come si presenterà il nuovo plesso scolastico di Biadene e Pederiva.

Ieri, venerdì 19 giugno 2020, il sindaco di Montebelluna, Marzio Favero, e l’architetto Mario Cucinella sono stati protagonisti di una diretta dal profilo Facebook di Mario Cucinella Architects, durante il quale hanno presentato il progetto definitivo per il nuovo plesso scolastico delle frazioni di Biadene e Pederiva, in località Biadene nel Comune di Montebelluna che unificherà le scuole Baracca di Biadene e Manzoni di Pederiva.

La scuola si integra al contesto, articolandosi in padiglioni immersi nel verde proprio come se fosse una vera e propria casa nel bosco, o meglio una scuola nel bosco, dove gli alunni crescono a diretto contatto con la natura, stimolati da un ambiente vivace dove interni ed esterni generano spazi educativi accoglienti e inclusivi che mettono al primo posto il benessere degli studenti, ma anche degli insegnanti e della comunità.

Montebelluna scuola Biadene

“Siamo partiti da un’esigenza che va denunciata nella sua brutalità, – commenta il sindaco Marzio Favero – realizzare una scuola che fosse a norma sismica e rispondente alle esigenze della sicurezza, ma che contemporaneamente si offrisse come spazio qualificato per lo sviluppo di una comunità educante, tenendo conto che gli alluni a quell’età hanno una forma di pensiero che si nutre anche del rapporto dell’ambiente naturale”.

“È stata una fortuna per noi incrociare lo Studio Cucinella che è di rango internazionale. – prosegue Favero – L’intesa è stata immediata e il Comune, in qualità di committente, ha posto due obiettivi, che dovrebbero essere sempre presenti nell’elaborazione di un progetto architettonico: la verità e l’autenticità. Un edificio è vero quando risponde all’insieme delle esigenze di chi lo dovrà fruire, non solo quelle più strettamente funzionali ma anche quelle simboliche ed estetiche”.

“L’autenticità si ha quando il progettista esprime la propria cifra costruttiva dopo averla mediata col committente. – aggiunge il primo cittadino – Credo che il risultato raggiunto con questo progetto sia di grande interesse. Abbiamo rinunciato al modello classico della scuola-monumento o scuola-caserma e puntato piuttosto alla logica di campus: un edificio con un solo piano, sicuro dal punto di vista antisismico, articolato in più padiglioni immersi in un futuro boschetto che richiama la continuità col contiguo Bosco del Montello. Il risultato è frutto anche del dialogo coltivato con la scuola e con il Comitato civico: è un risultato all’altezza delle aspettative. La giunta lo ha approvato nei giorni scorsi, entro l’estate si chiuderà l’esecutivo per andare poi in gara”.

Si configura come un luogo di apprendimento a 360 gradi e diventa una nuova importante polarità del contesto urbano, dando vita a un vero e proprio nuovo quartiere che si integra perfettamente sia nel tessuto urbano che in quello naturale, attraverso una serie di servizi e strategie, come l’uso di materiali come il legno e la piantumazione di nuova vegetazione in continuità con il paesaggio naturale.

Il nuovo polo scolastico, è costituito da sei volumi dal disegno essenziale e dalle differenti funzioni che si sviluppano su un unico livello e si dispongono organicamente attorno ad un agorà centrale.

Ogni blocco per la didattica ospita un laboratorio e quattro aule che sono in stretta relazione con il giardino esterno, grazie a una loggia pensata come estensione open air dello spazio per l’insegnamento che può essere adibita ad attività di tipo diverso a seconda delle necessità del percorso formativo.

L’intervento è fortemente caratterizzato dai numerosi spazi verdi, come il giardino – dotato di aree boscate e di un orto didattico – e aperti come il cortile centrale e il piazzale di ingresso, che diventa una vera nuova piazza di quartiere per tutta la comunità scolastica.

Ognuno di questi spazi, come tutti gli spazi interni, è pensato in ogni dettaglio perché funzioni effettivamente come un terzo educatore e diventi una prosecuzione dell’ambiente circostante sia naturale che urbano.

“La scuola non è solo un involucro dove i ragazzi vanno, – spiega Mario Cucinella – ma l’architettura sta dicendo qualcosa a quegli studenti. Sta dicendo soprattutto che ci stiamo prendendo cura di loro. Anche perché mediante l’architettura dobbiamo dare il senso ai ragazzi che ci stiamo occupando del loro futuro, e che lo stiamo facendo attraverso la costruzione dello spazio, di quei luoghi educativi nuovi di cui hanno bisogno”.

(Fonte: Flavio Giuliano © Qdpnews.it).
(Fonte: Comune di Montebelluna).
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