Continue discussioni, insulti e infine le botte, in un crescendo di violenza che sarebbe culminato con un’aggressione a colpi di forbice.
Per questo un 34enne di Montebelluna, difeso dall’avvocato Andrea Zambon, è stato rinviato a giudizio con l’accusa di maltrattamenti in famiglia e lesioni aggravate.
La vittima in questo caso, non è la moglie o compagna, ma il padre dell’uomo. Una vicenda difficile quella approdata in tribunale, che vede al centro i complessi rapporti tra l’imputato e il padre con il quale viveva.
I fatti contestati risalgono al periodo che va dal 2013 al 2018 e raccontano di un rapporto problematico del 36enne con i genitori, ma in particolare con il padre con il quale le liti sarebbero state frequentissime.
A scatenarle sarebbero state divergenze caratteriali ma anche discussioni su questioni economiche. I rapporti tra i due si sarebbero logorati al punto da diventare violenti.
Al 36enne viene contestato di aver ripetutamente picchiato e minacciato il padre. Lo avrebbe colpito al volto e al torace provocandogli nel 2013 vari accessi al pronto soccorso per lesioni facciali e all’emicostato sinistro.
Nell’ottobre del 2013 lo avrebbe spinto violentemente contro un mobile provocandogli la frattura di alcune costole mentre nel luglio del 2018 l’avrebbe aggredito impugnando una forbice con la quale lo avrebbe colpito al torace.
L’uomo aveva riportato in quell’occasiona una ferita lacerocontusa allo sterno. Una situazione che, come riporta il capo d’imputazione, avrebbe costretto il padre a vivere “in un regime di vita penoso”.
E che non era migliorata neppure dopo che l’uomo aveva chiesto aiuto ai servizi sociali, tanto che aveva deciso di denunciare il figlio. Il 36enne è comparso ieri davanti al gup ed è stato rinviato a giudizio.
(Foto: Archivio Qdpnews.it).
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