“Non sono morti bianche, chiamiamole omicidi”: tanta commozione all’inaugurazione della mostra fotografica in memoria di Mattia Battistetti

“Ovunque sarai, ovunque sarò, in ogni gesto io ti cercherò. Se non ci sarai, io lo capirò e nel silenzio io ti ascolterò”: ieri pomeriggio è stato difficile, a tratti impossibile, trattenere le lacrime quando è stata trasmessa la nota canzone di Irama e in altri momenti dell’inaugurazione della mostra fotografica organizzata dall’Associazione in memoria di Mattia Battistetti, l’operaio 23enne che ha perso la vita a causa di un incidente sul lavoro in un cantiere edile a Montebelluna il 29 aprile del 2021 (vedi articolo).

“Non numeri, ma persone…per non dimenticare Mattia Battistetti” è il titolo scelto dalla famiglia del giovane per la mostra, allestita nella sala esposizioni della biblioteca comunale di Montebelluna, che racconta la vita di un ragazzo che, nonostante la giovane età, era stato capace di farsi volere bene da tante persone.

Oltre a mamma Monica, a papà Giuseppe, alla sorella Anna, ai nonni e agli amici di Mattia, erano presenti all’inaugurazione anche il sindaco Adalberto Bordin, gli assessori Maria Bortoletto ed Elzo Severin, Monsignor Antonio Genovese, parroco di Montebelluna, il Maggiore dei Carabinieri Gabriele Favero insieme ad altri rappresentanti del consiglio comunale e delle associazioni della città.

La famiglia ha scelto le canzoni “Farfalla Bianca” di Ultimo e “Ovunque Sarai” di Irama per aprire e chiudere un’inaugurazione molto toccante, che i presenti faranno fatica a dimenticare e che ha stimolato importanti momenti di riflessione sul fenomeno delle cosiddette “morti bianche sul lavoro”. 

“Questa mostra è stata fatta in famiglia – ha spiegato commossa mamma Monica – Ha delle pecche ma l’abbiamo fatta con il cuore e speriamo che vi piaccia. Il titolo di questa mostra non è stato dato a caso: ‘Non numeri, ma persone’. Purtroppo, quando si parla di morti sul lavoro, si usa il termine ‘morti bianche’ ma non sono tali, ve lo assicuro, perché non c’è niente di bianco. Soprattutto si parla di statistiche, per esempio ‘muoiono tre o quattro persone al giorno sui luoghi di lavoro’. Non sono numeri, sono persone con una famiglia e con degli affetti, che avrebbero voluto vivere il loro futuro che, invece, è stato stroncato”.

Una mostra dedicata a Mattia ma anche a tutti i morti sul lavoro divisa in diverse sezioni: “Mattia racconta…”, “Il giorno della tragedia” e “Il dopo incidente” senza dimenticare la parte dedicata a tutte le vittime sul lavoro.

Durante l’inaugurazione sono state lette poesie e pensieri, sono stati condivisi ricordi di Mattia e sono stati lanciati forti moniti, a partire da quello sull’ignavia di tanti che, quando si discute del tema delle morti sul lavoro, non prendono posizione.

L’Associazione in memoria di Mattia Battistetti ha organizzato tante iniziative in questi mesi: dalla panchina bianca posizionata in piazza Monnet a Montebelluna alla fiaccolata, senza dimenticare la Medaglia d’Oro della Croce Bianca e altri momenti per ricordare il giovane.

Ha colpito tutti la compostezza di mamma Monica, che ha illustrato ai presenti la mostra e ha detto con determinazione di ritenere degli “omicidi” quelle che in molti chiamano morti bianche: “Non basta il denaro a ripagare la vita di un ragazzo di 23 anni”. 

“Andare alla ricerca delle fotografie – continua -, sentire i commenti degli amici non è stato facile. Un grazie particolare lo voglio fare alla mia amica Eugenia Andolfato, che è sempre al mio fianco in qualsiasi momento della giornata. All’amico Gabriele Zanella, che ha lottato e continua a lottare con noi. Alla mia ex alunna Francesca per aver riservato una parte del suo cuore a Mattia e per aver espresso la sua sensibilità scrivendo. A Mercedes Bordin perché è riuscita a trasferire in poesia sentimenti che ci appartengono. Alle mie colleghe che in ogni momento mi sono vicine. Al Maggiore Gabriele Favero per la costante presenza e disponibilità”.

“Grazie al presidente di Anmil (Associazione Nazionale fra lavoratori mutilati e invalidi del lavoro) – conclude -, Gianni De Santi, molto sensibile al tema della sicurezza. Al personale dell’Ufficio Cultura del Comune di Montebelluna per la disponibilità, in particolare ad Aurora Scremin. Al sindaco e alla giunta comunale per la gentile concessione dello spazio per la mostra. Un grazie di cuore a tutti i presenti per aver accettato il nostro invito ed essere venuti a onorare Mattia e tutte le persone che se ne sono andate al lavoro al mattino e non sono più tornate a casa”.

Durante l’inaugurazione si è parlato anche del progetto del libro su Mattia dove, pensando alla metafora della farfalla, si potrà vedere la metamorfosi di questo ragazzo che ora si è “trasformato” in qualcosa di diverso che continuerà a vivere tra i suoi cari in un’altra forma.

La mostra si potrà visitare fino a domenica 9 ottobre in questi orari: il lunedì dalle ore 15 alle 19, dal martedì al venerdì dalle ore 9 alle 19, il sabato dalla 9 alle 12.30 e dalle 17 alle 19 e domenica dalle 10 alle 11.30 e dalle 17 alle 19.

(Foto: Qdpnews.it © riproduzione riservata).
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