Nuovo sistema pluvirriguo del Consorzio Bonifica Piave: a Montebelluna le opere di presa che serviranno anche a prevenire esondazioni

Risparmiare acqua rendendo il sistema di irrigazione più efficiente e performante: è questo lo scopo dell’imponente progetto di riconversione del sistema irriguo da scorrimento e pluvirrigazione (sistema a pioggia) dell’impianto Vedelago sud promosso dal Consorzio Bonifica Piave e approvato in questi giorni anche dal Comune di Montebelluna, dove avrà sede parte degli impianti.

Un progetto complesso del costo di 24 milioni di euro finanziato con fondi PNRR e che andrà ad introdurre il nuovo servizio d’irrigazione per aspersione negli appezzamenti della zona sud di Vedelago tra Fossalunga, Cavasagra e Casacorba.

La rete distributrice irrigua, gestita dal Consorzio Piave nei territori posti a sud di Montebelluna, è costituita attualmente da un sistema di adduzione a mezzo di canalizzazioni in cemento o in terra, che garantiscono la distribuzione irrigua a scorrimento superficiale: tale sistema è inadatto ad una gestione volta a tutelare la risorsa idrica e già da tempo è stata considerata la necessità di passare ad una rete intubata sotterranea in pressione con irrigatori a pioggia.

E’ dimostrato, infatti, come questo nuovo sistema comporterà un risparmio di acqua del 50%. Contestualmente, la conversione del sistema di irrigazione risponde ad una nuova regolamentazione comunitaria, ovvero quella del “Deflusso Ecologico” per il quale è stata aumentata la quantità minima di acqua che deve essere sempre presente nei fiumi maggiori – nel caso specifico, il Piave, cosicché necessariamente l’acqua destinata all’irrigazione deve essere razionalizzata evitandone al massimo gli sprechi.

“L’approvazione del progetto arriva dopo la procedura di Autorizzazione Unica di Valutazione di Impatto Ambientale e di Valutazione di Incidenza Ambientale, il parere del Comitato tecnico provinciale V.I.A. e la Conferenza di Servizi a cui è stato inviato anche il Comune di Montebelluna” spiega il sindaco Adalberto Bordin.

Il progetto prevede infatti che le opere di presa siano realizzate in un’area montebellunese, nei pressi del Cimitero in via XI Febbraio nella sponda destra del Canale di Caerano, dove risulta semi pensile. Si tratta di un’area privata per la quale si rende necessaria una variante urbanistica per trasformare l’area da privata ad area servizi. – prosegue – Le opere e i nuovi manufatti, in gran parte interrati, non comporteranno uno scadimento nella percezione dei luoghi”.

“Con questo intervento risolveremo anche l’annoso problema legato delle esondazioni ed allagamenti, in special modo nell’area a sud del Canale Brentella come già accaduto nell’estate del 2020 nella zona di via Santa Caterina” conclude il primo cittadino.

Le opere nell’area montebellunese avranno due funzioni: da un lato la creazione di una deviazione del Canale Caerano attraverso specifici manufatti e tubazioni sotterranee che andranno ad alimentare il sistema irriguo e dall’altro la realizzazione di una cassa di espansione di sicurezza di circa 2.500 mq e profonda circa 2 metri ricavata con l’escavazione del terreno limitrofo, per una capacità di invaso di circa 5 mila m3, che viene riempita nel caso di eventi meteorici eccezionali o in caso di malfunzionamento dell’opera di presa, il tutto a bassissimo impatto acustico” spiega il vicesindaco con delega all’ecologia Claudio Borgia.

“Come Comune abbiamo previsto e richiesto opere compensative tra cui un’azione di ricomposizione ambientale con la disposizione di essenze arboree, preferendo cultivar autoctone a pronto effetto, mono corniche e provenienti da vivai che utilizzano la piantumazione a vaso. – continua Borgia – Inoltre dovrà essere garantita la fruibilità e sicurezza del percorso rurale lungo il Canale di Caerano, che costituisce via preferenziale per molti studenti per accedere al polo scolastico di Via Sansovino e dovrà essere garantita l’integrità del filare alberato di cipressi di Viale XI Febbraio”.

Alle opere di presa nel suolo montebellunese si aggiungeranno in seguito le opere di realizzazione della condotta di scarico del bypass del canale Brentella; la rete adduttrice principale e la rete distributrice.

(Foto: Consorzio Bonifica Piave).
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