Nell’ultimo consiglio comunale di Montebelluna, i Democratici per Montebelluna sono tornati sui temi del nuovo teatro della città e del futuro del Palio del Vecchio Mercato.
Il consigliere Davide Quaggiotto ha chiesto all’amministrazione informazioni sull’organizzazione della prossima edizione del Palio, sulla creazione della nuova fondazione e sull’iter del nuovo statuto.
Il sindaco Adalberto Bordin ha precisato che lo scorso 21 novembre c’è stato uno scambio epistolare tra lui e l’ex presidente dell’Ente Palio, Nicola Palumbo.
“Lo statuto non ha scadenza – ha affermato Bordin – e la prossima edizione del Palio si baserà su questo. Nell’incontro avuto con l’ex presidente dell’Ente Palio, abbiamo evidenziato che senza le contrade la manifestazione non ci può essere. L’amministrazione comunale ha il dovere di essere a fianco delle contrade e dell’Ente Palio. Abbiamo fatto anche una riunione con il dottor Marco Cescon del Bim Piave per rendere più semplice alle contrade e ai capimastro l’organizzazione degli eventi legati al Palio”.
“Il 17 gennaio – continua – l’ex presidente mi ha inviato una comunicazione informandomi che stava lavorando alla bozza del nuovo statuto. Il 20 febbraio è arrivata una bozza informale ma, di concerto con l’ex presidente e i capimastro, intanto abbiamo deciso di scindere l’organizzazione del Palio 2024 e l’ammodernamento/modifica dello statuto dello stesso. Se avessimo dovuto aspettare la genesi della fondazione, avremmo rischiato di non fare il Palio per qualsiasi motivo”.
“Tutti quanti abbiamo deciso di procedere con la fondazione – conclude -, ma nel frattempo procediamo anche con l’organizzazione del Palio 2024 con un nuovo direttivo. Il presidente dell’Ente Palio ha convocato il comitato che ha nominato un nuovo direttivo con lo statuto del 2000, proprio per fare in modo di organizzare il Palio nel migliore dei modi. Permettetemi di fare il mio ‘in bocca al lupo’ al nuovo presidente Dino Bottin a tutti i componenti del direttivo”.
Rispetto al nuovo teatro, invece, il gruppo di minoranza si è concentrato sulla convenzione con Banca Intesa, che prevede il diritto della banca di risolvere anticipatamente l’accordo in caso di inadempienza del Comune rispetto agli obblighi assunti.
“Chiediamo – si legge nell’interpellanza dei Democratici – se è vero che non si stanno rispettando neanche le scadenze previste nel nuovo cronoprogramma. Se di conseguenza si presentano i rischi descritti all’articolo 6 della convenzione: risoluzione anticipata della banca e possibile richiesta di risarcimento danni al Comune. Sono stati richiesti ulteriori finanziamenti alla banca? Ci sono nuovi documenti ufficiali? C’è stato un dialogo con il cda della fondazione? Qual è la posizione della maggioranza su quest’opera visti i ritardi?”.
È stato lo stesso sindaco Bordin a rispondere ai Democratici, confermando l’interlocuzione con Banca Intesa.
“L’interlocuzione – ha spiegato il primo cittadino – si è concretizzata in un incontro con i vertici della banca, che ringrazio perché è sempre stata propositiva. Dovremmo parlare di un cronoprogramma che ormai è superato. Abbiamo inviato una richiesta formale, chiedendo se fosse possibile ottenere un’integrazione quantificabile in circa 4 milioni di euro. Banca Intesa ci ha risposto che, anche per motivi di carattere logistico, non sarebbe stato possibile ottenere un ulteriore contributo di 4 milioni di euro”.
“La banca si è resa disponibile a rivedere il progetto originario – conclude -, che noi abbiamo intenzione di rivedere seguendo i dettami del ministero. Al momento non è stato trovato alcun tipo di bando o finanziamento, a qualsiasi livello, che possa finanziare un incremento di costi che non è imputabile certamente al Comune di Montebelluna. Quindi il cronoprogramma è da ridefinire a fronte del fatto che le risorse non sono più disponibili per il progetto originario. Noi abbiamo il dovere di proseguire, confrontandoci con il ministero e poi con Banca Intesa, che è disposta ad una rimodulazione del progetto inziale”.
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