Non si placa la “querelle” tra il sindaco Marzio Favero e il presidente dell’Ente Palio, Nicola Palumbo (qui l’articolo).
Il “patron” dell’ormai storica e tanto attesa manifestazione di Montebelluna risponde al primo cittadino che lo ha accusato di strumentalizzare lo stop al Palio scendendo su livelli politici, di protagonismo e di essere tra coloro che sottovalutano i rischi di possibili nuovi contagi.
“Leggo sbigottito la risposta del sindaco – scrive Palumbo in una nota -, che stranamente perde il suo abituale aplomb per accusarmi di chissà che fuga in avanti o di appartenere a chissà quale teoria negazionista o no vax. Uno scivolone che stride fortemente con la personalità di cultura che ho sempre conosciuto e frequentato in questi anni“.
“Sono da sempre in prima linea favore della scienza, è errato, grave e fuori contesto accusare, direi pure offendendo, una persona che rappresenta una comunità di volontari e che chiede solo una risposta – prosegue Palumbo – Nessuno vuole fare il fenomeno. Coordino l’Ente Palio da 4 anni, dopo essere subentrato in una situazione complessa. In questo periodo ho sempre lavorato in stretta collaborazione con l’amministrazione comunale, direi con reciproca soddisfazione“.
“Conosco le dinamiche organizzative e umane del Palio meglio di tutti, proprio perché le vivo quotidianamente da molto tempo – continua il presidente dell’Ente Palio – Esiste una grave minaccia per il futuro della manifestazione e non parlo dell’edizione 2020. Comprendo il momento di tensione, l’emergenza Coronavirus è piombata nelle vite di tutti senza preavviso, stravolgendo ogni aspetto della nostra quotidianità. Essere sindaco al tempo del Covid-19 non deve essere facile, per questo non intendo proseguire con una polemica di basso livello che non fa onore a nessuno”.
Poi Palumbo viene al punto e si chiede se ci sia o meno l’intenzione di fare il Palio: “Una cosa chiedo: il sindaco è d’accordo quando l’Ente Palio chiede di attendere il 14 luglio, oppure no? Perché nella sua disordinata accusa odierna, manca questo passaggio fondamentale per noi. Lo dica, sarebbe importante anche e soprattutto per non perdere tempo“.
“Se il sindaco non vuole fare il Palio, basta che faccia una cosa semplice: affermarlo senza melina – conclude Palumbo -. La palla passa a lui, per noi la linea è chiara e più volte ribadita: arriviamo a metà luglio e valutiamo lo scenario. Se viceversa, come tutti ci auguriamo, la posizione del sindaco e della sua giunta fosse sulla stessa frequenza d’onda nostra, tanto meglio. Sarebbe, nel caso, l’affermazione che la politica sa ancora decidere non delegando ai tecnici le proprie prerogative”.
(Fonte: Flavio Giuliano © Qdpnews.it).
(Foto: Facebook – Nicola Palumbo).
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